Non profit

TERZO SETTORE. CdO Opere sociali: «Governo non fa nulla per sostenere il non profit»

Duro intervento della presidente Monica Poletto

di Gabriella Meroni

«Ci sembra giunto il momento di rendersi conto che, al di là delle buone intenzioni, nulla è stato fatto per sostenere le realtà di privato sociale del nostro paese»:  è questo il passaggio centrale, riferito al governo, di un duro intervento di Monica Poletto, presidente di CdO Opere sociali, ospitato su ilsussidiario.net.

Poletto, dopo aver aspramento criticato l’introduzione del nuovo adempimento fiscale per gli enti associativi noto come «articolo 30» (si veda l’approfondimento in vita.it)  con espressioni quali «il ministero dell’Economia e delle Finanze esprime la volontà di controllo “a tutto tondo” di un fenomeno – quello associativo (….) la cui libertà non può essere messa in discussione», passa ad analizzare – pur semza nominarlo – l’azione del governo Berlusconi: «Ci sembra giunto il momento di rendersi conto che, al di là delle buone intenzioni, nulla è stato fatto per sostenere le realtà di privato sociale del nostro paese: il 5 per mille non è a regime; gli enti pubblici trattano gli enti non profit come sub fornitori a basso costo di servizi programmati dalle varie amministrazioni e li pagano dopo moltissimi mesi; la normativa relativa al terzo settore è pasticciata, gli interlocutori tantissimi e i formalismi inutili fanno perdere tante energie che potrebbero essere usate meglio, gravando di costi gli enti spesso già lontani dal pareggio economico. È necessario», continua Monoica Poletto, «che sia posta a tema dell’agenda politica una seria valorizzazione di questo settore, come prospettato dal libro bianco del ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, cui speriamo conseguano presto tentativi di attuazione».

E conclude: «In attesa di una riforma del sistema del welfare che riconosca sussidiariamente l’enorme ricchezza che gli enti del terzo settore apportano al nostro paese, almeno non si utilizzi la burocrazia quale arma per impedire loro di vivere e di operare. In attesa delle riforme, si lasci loro un po’ di libertà».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA