Sostenibilità

Terzigno, la soluzione più sbagliata

di Redazione

Caro WWF,
vorrei conoscere la vostra posizione sulla vicenda della discarica di Terzigno, nel Parco del Vesuvio. Mi auguro un intervento forte per un attacco così grave ad un’area protetta.
Giuseppe Ciancio

Caro Giuseppe,
il WWF ribadisce un forte e chiaro dissenso all’ampliamento della discarica nel cuore di una delle più importanti aree protette d’Italia: il Parco nazionale del Vesuvio. Recenti analisi hanno messo in evidenza un fortissimo inquinamento ambientale che rileverebbe uno stato di compromissione delle falde acquifere, evidentemente generato dalla discarica rifiuti Sari. Da tanti, troppi anni, in Campania, quando si parla di rifiuti, si discute solo dello stadio finale dello smaltimento. Cioè quando i rifiuti sono accumulati per strada e si deve provvedere alla raccolta e allo smaltimento. Si tratta di un modo di ragionare assurdo, improduttivo e fuorviante, che ha generato finora le tante emergenze catastrofiche di questi ultimi anni, senza mai risolvere seriamente l’emergenza che dura ormai dal febbraio 1994. La nostra società ha pensato di sbarazzarsi dei rifiuti stipandoli nelle discariche e sotterrandoli, oggi si insegue il mito dell’incenerimento, sperando che i rifiuti possano sparire d’incanto. Ma in natura nulla si crea e nulla si distrugge: tutto si trasforma. L’unica soluzione realmente efficace è: attuare una seria e sistemica politica dei materiali, fondata sulla riduzione della produzione di rifiuti e sul recupero di materia attraverso la selezione alla fonte. Aprire nuove discariche non vuol dire risolvere l’emergenza, come già dimostrato più e più volte in Campania: per risolvere una volta per tutte l’emergenza rifiuti si deve avviare un ciclo completo fondato soprattutto su: riduzione, riciclaggio, impianti di compostaggio.
Alessandro Gatto, presidente WWF Campania

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