Famiglia

Terrorismo: Segio, aprire fase conciliazione

L'ex di Prima Linea impegnato da anni con il Gruppo Abele a favore dei detenuti italiani, interviene dopo la relazione Frattini.

di Giampaolo Cerri

”Non credo che le Br stiano preparando la campagna d’autunno, come ci vogliono far credere i Servizi nella loro relazione al Parlamento, ma stiamo andando verso una stagione di forte conflitto sociale che rischia di radicalizzare episodi come quelli avvenuti recentemente nel milanese”. Sergio Segio, ex esponente di Prima Linea, ormai impegnato da tempo nel progetto carcere del gruppo Abele e che si e’ battuto con Sergio Cusani per l’amnistia e l’indulto nella scorsa legislatura, non condivide l’analisi dell’ intelligence sulla possibilita’ di nuovi attentati ma sottolinea il rischio che ”come e’ sempre accaduto, mestatori possano inserirsi nella stagione di scontri che ci attende”. Il pericolo, secondo Segio, e’ che l’azione di ”questi piccoli movimenti, isolati e che non vanno enfatizzati, possa essere sfruttata dalle Br”. ”Per questo -dice – e’ necessario analizzare lucidamente gli avvenimenti, non confondere tute bianche e black block, non criminalizzare queste nuove realta’ per non favorire l’estremizzazione dei comportamenti, l’involuzione e lo spostamento verso la lotta armata”. Inoltre, secondo Segio , ”e’ giunto il momento di fare definitiva chiarezza sugli anni ’80 e intraprendere, con grande coraggio, un percorso di verita’ e giustizia che apra una fase di conciliazione”. ”Le cose non dette 30 anni fa – afferma l’ex terrorista – pesano sul presente. L’ incapacita’ della classe politica di chiudere quella stagione forniscono alimento a chi oggi si dichiara erede delle Brigate rosse, della loro sigla ma anche dei loro conflitti e della loro ideologia”. Per questo, secondo Segio ”e’ urgente aprire una fase di conciliazione e unita’ per superare gli anni di piombo, la prigionia politica e i misteri di Stato”. Segio non crede nella continuita’ fisica tra vecchie e nuove Br, ma conclude ricordando il caso di Maurizio Ferrari, tra i primi esponenti dei br ad essere arrestato e detenuto ormai dal 1974 senza aver commesso fatti di sangue: ”Finche’ non si sara’ data soluzione a vicende come queste ci sara’ qualcuno che si sentira’ in diritto di dichiararsi erede di quella stagione”


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