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Terrorismo e cyber-riciclaggio: i rischi del gioco d’azzardo online

L'azzardo online è un'autostrada pericolosamente aperta per chiunque voglia riciclare o spostare denaro passando inosservato. Le organizzazioni terroristiche lo sanno e sanno sfruttare l'anonimato che l'online gambling garantisce. DIfficile individuare l'ubicazione del "giocatore" che può dislocare la propria attività in una giurisdizione diversa rispetto a quella fisica, facendo così perdere in parte o del tutto le proprie tracce. Nel 2013 fu l'FBI a lanciare un allarme. Nel maggio scorso è stata la Banca d'Italia. Ma l'allarme è caduto nel vuoto. Forse è venuto il momento di prenderlo seriamente

di Marco Dotti

Nel settembre del 2013, rispondendo a un'interrogazione sulle vulnerabilità e i rischi del gioco online – tutt'ora illegale in gran parte delle legislazioni nazionali degli USA – rispetto alle reti e ai canali di finanziamenti del terrorismo, l'FBI rispondeva che

… i casinò online sono vulnerabili da una vasta gamma di strategie criminali. Per esempio, i criminali possono giocare con controparti esclusivamente composte giocatori criminali, in tal caso otterrebbero lo scambio di denaro per riciclare proventi criminali. Un criminale potrebbe perdere intenzionalmente al gioco contro un pubblico ufficiale per pagare in tal modo una tangente.

Federal Bureau of Investigation, 2013

Sul gioco legale online (legal online gambling) come arma nelle mani del crimine transnazionale ( Transnational organized crime) l'indicazione del Federal Bureau of Investigation era ancora più chiara:

Il crimine organizzato internazionale potrebbe sfruttare il gioco d'azzardo legale per generare profitti, rubare dati personali o attivare pratiche di corruzione. Gruppi criminali internazionali potrebbero assumere hacker per truccare giochi a vantaggio di membri dei gruppi stessi (…) potrebbero usare le intrusioni per rubare informazioni personali dei giocatori e usare quelle informazioni per costruire schemi di frode finanziaria

Federal Bureau of Investigation, 2013

Un altro tema, a più riprese sollevato, è quello delle monete virtuali e dei micropagamenti online. Jean-Loup Richet, ricercatore alla ESSEC Business School, in un suo rapporto rilevava la compresenza di comportamenti di riciclaggio su casinò online, ma anche in casual games con micropagamenti e persino in attività di "micro-laundering" attraverso siti di annunci di lavoro o, addirittura, PayPal. L'area del micro-riciclaggio sarebbe per Richet in continua crescita. Soprattutto tra le organizzazioni terroristiche, quando si tratta di far arrivare denaro a cellule locali "in sonno".

Bankitalia. Un monito inascoltato?

Nel maggio scorso, l'Unità di Informazione finanziaria della Banca d'Italia ha reso noto il suo Rapporto Annuale. Nel Rapporto leggiamo che, nel corso del 2014 sono quasi raddoppiate le segnalazioni di rischio concernenti il settore giochi e scommesse (2.200 circa) portate all’attenzione dell’Unità sia dagli intermediari bancari, sia dai destinatari della normativa antiriciclaggio ai sensi dell’art. 14 del d.lgs. 231/2007.

La rilevanza delle casistiche segnalate con riguardo al settore del gioco fisico e online è testimoniata dal fatto che l’Unità, nell’anno 2014, ha attribuito alle segnalazioni un indicatore di rischio elevato e ha disposto l'archiviazione solamente per il 3% delle pratiche.

Il comparto del gioco ha spesso costituito un’importante forma di sovvenzione per la criminalità organizzata, che su esso investe acquisendo e intestando a prestanome sale da gioco. L’obiettivo – prosegue il Rapporto – è di percepire guadagni consistenti, alterando le regole di gioco per ridurre le possibilità di vincita dei giocatori e adottando artifici per abbattere l’ammontare dei prelievi erariali, ovvero quello di immettere nel sistema economico capitali illeciti, schermandoli dietro apparenti vincite e realizzando schermi operativi che potrebbero anche celare abusive attività di prestito e usura.

Banca d’Italia, “Rapporto annuale dell’unità di informazione finanziaria”, p. 54

La questione dell'illegalità e del contrasto alle mafie non deve farci scordare che il rapporto tra reti criminali e reti finanziarie è tutto, fuorché folcloristico. Per questo,

Il comparto del gioco, sia illegale sia legale, risulta di altissimo interesse per la criminalità organizzata, per la quale ha storicamente costituito una importante forma di sovvenzione. Attualmente la criminalità mafiosa investe nel settore dei giochi acquisendo e intestando a prestanome sale da gioco, sia per percepire rapidamente guadagni consistenti (soprattutto se le regole vengono alterate per azzerare le possibilità di vincita dei giocatori o per abbattere l’ammontare dei prelievi erariali), sia per riciclare capitali illecitamente acquisiti.

Mef, Comitato di Sicurezza finanziaria, “Analisi nazionale dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, 2014 (National Risk Assessment, NRA)”, p. 13.

Nel luglio del 2014, il rapporto di Bankitalia era stato in qualche modo anticipato da quello approvato dal Comitato di Sicurezza Finanziaria (Csf) del Ministero dell'Economia e delle Finanze, dedicato all'Analisi nazionale dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo (National Risk Assessment, NRA). Nel documento leggiamo che

L’interesse delle mafie verso il settore dei giochi non riguarda esclusivamente il gioco illegale ma si estende in modo significativo anche al perimetro delle attività legali del gioco.

Comitato di Sicurezza finanziaria, “Analisi nazionale dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, 2014 (National Risk Assessment, NRA)”, p. 25

Ricordiamo che il National Risk Assessment sintetizza le esperienze di tutte le autorità amministrative, investigative e giudiziarie coinvolte nella lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

Rete fisica e online: i punti "attenzionati"

Le numerose segnalazioni ricevute dall'Unità, hanno riguardato una asimmetria tra versamento di denaro agli sportelli, spesso con banconote da 500 euro, e attività aziendale come risultante dai dati ricavabili dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che dovrebbe monitorare in tempo reale le dinamiche finanziarie dei giochi. Testualmente leggiamo di segnalazioni riguardanti versamenti di contante da parte di operatori del gioco per importi ritenuti superiori all’attività ricavabile dai dati dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, con una massiccia presenza di banconote di taglio apicale. Ricorrente è anche il caso di versamento di assegni emessi da soggetti terzi apparentemente non giustificati da rapporti di gioco.

VLT. Tra le forme di azzardo praticate su rete fisica, Bankitalia osserva che sono in aumento le segnalazioni di anomalie collegate all’utilizzo degli apparecchi Video Lottery Terminal (VLT, le macchinette presenti solo ed esclusivamente nelle sale gioco, apparentemente le più controllabili). La maggior parte delle segnalazioni riguardano immancabilmente la ricorrenza, presso il medesimo gestore, di vincitori abituali. Il sospetto dell’Unità Finanziaria della Banca d’Italia è che “la frequenza delle vincite in capo agli stessi soggetti potrebbe sottendere un mercato occulto di ticket vincenti, nell’ambito del quale i riciclatori acquisterebbero i titoli dagli effettivi vincitori, in contropartita di un corrispettivo maggiorato”. Un caso da manuale, insomma .Altri casi riguardano “il possibile utilizzo distorto delle apparecchiature VLT che consentono, dopo inserimento di banconote, l’erogazione di ticket di vincita anche in assenza di un’effettiva giocata, agevolando in tal modo condotte di riciclaggio di fondi di dubbia provenienza”.

Azzardo online. In questo caso, come già rilevava il documento di Analisi nazionale dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo nel luglio 2014 e come, nel luglio 2015, ribadisce la Banca d'Italia: "piattaforme di gioco di altri paesi comunitari operanti in libera prestazione di servizi possono determinare vulnerabilità molto significative, in quanto i relativi flussi finanziari sfuggono al monitoraggio delle autorità italiane. Le segnalazioni analizzate pongono in luce ricariche di conti di gioco mediante carte presumibilmente rubate o clonate o con mezzi di pagamento provenienti da terzi".

Un ultimo punto riguarda la trasparenza, in due sensi:

1) poiché il business dell'azzardo si serve in gran parte di strutture societarie e "strumenti astrattamente idonei a schermare la proprietà, quali i trust e i mandati fiduciari, ovvero per le persone giuridiche che presentano assetti societari particolarmente articolati insieme a collegamenti con entità estere, specie se situate in paesi a rischio o non collaborativi" l'attenzione è ben oltre il livello di guardia.

2) Il ricorso a strumenti "in grado di ostacolare la trasparenza degli assetti societari nel contesto nazionale è confermato dall’analisi di un numero rilevante di casi in cui il motivo del sospetto trae origine dalla dichiarata difficoltà o impossibilità da parte del segnalante di identificare il beneficiario finale e di completare gli obblighi di adeguata verifica della clientela".

Nell’ambito del gioco online le piattaforme di gioco di altri paesi comunitari operanti in libera prestazione di servizi possono determinare vulnerabilità molto significative, in quanto i relativi flussi finanziari sfuggono al
monitoraggio delle autorità italiane. Le segnalazioni analizzate dalla UIF (Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia, ndr) pongono in luce ricariche di conti di gioco mediante carte presumibilmente rubate o clonate o con mezzi di pagamento provenienti da terzi.

Banca d’Italia, “Rapporto annuale dell’unità di informazione finanziaria”, p. 55

Secondo Bankitalia

(…) La minaccia all’economia nazionale rappresentata dal fenomeno del riciclaggio è da ritenersi molto significativa anche in considerazione della gravità delle principali condotte che producono proventi da riciclare: corruzione; reati fallimentari, societari e fiscali; usura; narcotraffico; gioco d’azzardo

Banca d’Italia, “Rapporto annuale dell’unità di informazione finanziaria”, p. 79

Noi oggi sappiamo che non è solo l'economia, ma l'intera sicurezza del nostro paese a essere a rischio. Proprio per questo, fronti particolarmente porosi e permeabili come quello del gioco online andrebbero debitamente "attenzionati".

Le tre V

Gli analisti di McAfee Labs, società specializzata in sicurezza informatica, ritengono siano tre le aree critiche o, se visti dall'altro lato del tavolo, i vantaggi e le garanzie attraverso cui le piattaforme per il gioco d'azzardo online rendono possibile il riciclaggio di denaro.

1) Vantaggio dell'anonimato. I casinò online sono progettati (e programmati) per operare su giurisdizioni diverse e sono fortemente delocalizzati e distinguere la testa dalla coda diventa molto difficile (server nel Mare del Nord o in Estonia, sede legale a Malta o Gibilterra, sedi operative altrove). Accade così che scambi e transazioni commerciali siano illegali in molte giurisdizioni, ma non in altre e siano comunque parimenti possibili sulla stessa piattaforma. Strutturalmente, i casinò online si servono di tecniche molto avanzate per garantire l'anonimato dei giocatori.

2) Vantaggio delle opzioni di pagamento. Online è cresciuta la scelta di opzioni di gioco d'azzardo che si affidano a metodi di deposito su conto o ritiro da conto o si appoggiano su figure intermedie che elaborano le transazioni. In sostanza, un labirinto di difficile tracciabilità.

3) Vantaggio dell'essere "troppi da sorvegliare". Il numero delle transazioni di gioco online è altissimo sul piano globale ele autorità locali hanno enormi difficoltà, pratiche oltre che tecniche o giurisdizionali, per operare controlli.

Per quanto riguarda l'anonimato, va ricordato che online, sul piano globale, si opera in quasi totale assenza di informazioni personali rilenvati (la registrazione è un atto quasi formale).

C'è poi tutto il problema delle valute digitali, decentralizzate, da Bitcoin a quelle meno conosciute, come CasinoCoin, che non rientrano nei circuiti monetari statali. C'è poi un sistema, il sistema di comunicazione anonima TOR (The Onion Router), rete che in questo contesto permette di nascondere l'identità, l'ubicazione e l'attività del giocatore.

Inoltre, l'uso dii server proxy e la ciifratura del traffico del giocatore tramite una rete privata virtuale può facilmente nascondere le proprie attività a controlli e indagini. Infine, non è da sottovalutare il fatto che, attraverso il casinò online, è facile convertire moneta in o da moneta virtuale.

In ambito europeo, la possibile alleanza funzionale (non certo personale, questa è una variabile non sistemica) tra terrorismo, finanza e ludocapitalismo desta più di un allarme. Anche perché, nella sola Europa, la criminalità terroristica e mafiosa riesce a movimentare oramai più di 110 miliardi di euro l'anno,

Spoofing for all

L'anonimato è una delle condizioni che garantiscono copertura all'attività di spoofing. Spoof significa “inganno”, “falsificazione dell'identità”: la tecnica dello spoofing, quindi, consiste nell'imbrogliare un nodo della rete o la persona che lo gestisce facendogli credere di essere qualcun altro.

La chiave dell'attività di spoofing sono i cosiddetti money mule. I money mule sono i complici che aprono un conto corrente o un account legale di gioco su una piattaforma online. I mm passano poi all'organizzazione i dati di login e accesso, installano sul proprio computer dei programmi per controllare da remoto il pc e nascondere l’ubicazione del medesimo dispositivo tramite l’oscuramento.

C'è poi l'attività di collusion vera e propria, quando due o più giocatori (colluders) si accordano per giocare in combutta tra loro, solitamente servendosi di frame grabber o di telecabere per controllarsi a vicenda. I messaggi vengono invece scambiati attraverso reti di micromessaggistica.

Alla fine della partita – in tutto e per tutto simulata – i soldi vinti finiscono sul conto corrente del mule account, a cui hanno accesso terroristi e criminali.

Ovviamente molti operatori online hanno adottato contromisure molto efficienti. E qui torniamo al dislocamento: è facile per le organizzazioni transnazionali del crimine optare e cambiare operatore e giurisdizione a seconda delle facili connivenze e delle complesse convenienze che reggono le loro reti di riciclaggio, finanziamento, lavaggio e dislocazione del denaro.

Nel novembre 2013 erano circa 104 le giurisdizioni internazionali che disciplinavano un totale di 2.734 siti web di gioco d'azzardo online. Si stima inoltre che vi siano al mondo almeno 25.000 siti web di gioco d'azzardo non regolamentati. Ma la "cifra nera" è molto, molto più grande.

Basterebbe questo, in tempi di reti e terrore, per alzare la guardia e cercare di tracciare transazioni attualmente prive di ogni tracciabilità e di ogni contabilizzazione.

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