Non profit

Terrorismo: accusato presidente di ente benefico arabo

La fondazione Al- Haramain, presieduta dall'accusato, secondo gli Stati Uniti sponsorizza finanziariamente alcuni movimenti terroristici

di Gabriella Meroni

Il presidente della fondazione caritatevole saudita Al-Hamarain (‘I due luoghi santi’ ovvero le citta’ di La Mecca e Medina), Sheikh Aqil Al-Aqil, e’ stato destituito dall’incarico poiche’ accusato di aver utilizzato i fondi a sua disposizione per finanziare il terrorismo. Lo riferisce oggi il quotidiano arabo internazionale Asharq Al-Awsat, di proprieta’ saudita, secondo cui la fondazione Al- Haramain e’ accusata dagli Stati Uniti di sponsorizzare finanziariamente alcuni movimenti terroristici dopo gli attentati dell’11 settembre 2002, compiuti per lo piu’ da dirottatori di origine saudita (15 su 19). Dopo l’11 settembre l’amministrazione Usa aveva avviato un progetto per mettere fuorilegge tutte quelle organizzazioni sospettate di fiancheggiare o finanziare il terrorismo, e nel 2002 il Dipartimento di Stato aveva inserito nella lista nera delle organizzazioni terroristiche i due uffici di rappresentanza di Al-Haramain presenti in Bosnia e Somalia. Secondo l’altro quotidiano internazionale arabo Al-Hayat, la destituzione di Aqil Al-Aqil e’ stata decisa dal ministro saudita per gli affari islamici ed i beni religiosi – Sheikh Salah Al-Cheikh – che e’ anche presidente del consiglio di amministrazione di Al-Haramain. L’ente caritatevole islamico, che raccoglie circa 53 milioni di dollari all’anno, aveva respinto le accuse dichiarando di non avere nessun contatto con i movimenti terroristici. Al-Haramain fornisce aiuti ai musulmani nel mondo da circa 10 anni, organizzando attivita’ per il tempo libero e promuovendo lo studio della rigida dottrina islamica wahabita, attivita’ queste che hanno spesso sollevato le critiche di alcuni ambienti americani che le considerano un mezzo per fomentare i militanti islamici. Dopo gli attentati dell’11 settembre negli Usa e gli attentati suicidi compiuti a Riad, il governo saudita ha rafforzato i controlli sulle attivita’ delle organizzazioni caritatevoli, vietando la raccolta degli oboli nelle moschee e nei luoghi pubblici, per evitare che tali somme siano inviate ai gruppi militanti islamici.


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