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Terrorismo: a Taba si scava ancora tra le macerie

33 le vittime accertate, di cui almeno 23 delle vittime accertate sono israeliane e le altre russe ed egiziane. I feriti sono almeno 120. Angoscia per le due italiane

di Paul Ricard

Squadre di soccorritori sono al lavoro, a Taba, nel Sinai egiziano, fra le macerie dell’Hotel Hilton semidistrutto dall’attentato della notte fra giovedi’ e venerdi’, alla ricerca di eventuali sopravvissuti all’esplosione che ha ucciso 33 persone seppellendone un numero ancora imprecisato. Altre due persone sono rimaste uccise in attacchi quasi simultanei in localita’ vicine. Fra i dispersi figurano anche due sorelle italiane, Jessica e Sabrina Rinaudo, scese all’Hilton con altri compatrioti che per fortuna erano fuori dell’edificio al momento dell’attentato. La maggior parte delle vittime accertate sono turisti provenienti da Israele e il governo israeliano sospetta che l’attacco sia opera di Al Qaida. Si ritiene che siano molti i corpi rimasti sepolti dalle rovine del lussuoso albergo e una quarantina di specialisti egiziani ed israeliani stanno cercando di individuarli, con l’aiuto di scavatrici e cani addestrati. Il lavoro prosegue durante la notte, alla luce delle fotoelettriche, nella speranza di scoprire dei sopravvissuti, anche se le probabilita’ di trovare qualcuno ancora in vita sembrano ormai assai scarse. Un responsabile israeliano afferma che la ricerca potrebbe durare diversi giorni: ”Non abbiamo abbandonato la speranza di trovare dei sopravvissuti – dice ai giornalisti il maggiore Yair Naveh – e per questo stiamo praticamente operando a mano. Finche’ non arriveremo al piano piu’ basso dell’hotel non possiamo escludere di trovare gente viva”. Secondo l’ufficiale almeno 23 delle vittime accertate sono israeliane e le altre russe ed egiziane. I feriti sono almeno 120.

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