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Terremoto tra i fundraiser, si dimette il presidente Romboli

Andrea Romboli, presidente dell'Associazione Italiana Fundraiser, il 30 ottobre ha presentato le sue dimissioni irrevocabili. A stretto giro sono arrivate le dimissioni anche di tre consiglieri. A tema, la visione sul futuro di Assif, la sua identità e la sua sostenibilità

di Sara De Carli

Dimissioni irrevocabili, si legge nel comunicato. Improvvise, dicono alcuni. Inevitabili, dice lui: «Non posso stare in una situazione in cui non c’è piena fiducia nei miei confronti e non c’è condivisione del progetto: questo non è mestiere ma un servizio di volontariato», spiega Andrea Romboli, che si è dimesso non solo da presidente ma anche da socio di Assif. Nel pomeriggio del 30 ottobre 2024, Andrea Romboli, presidente di dell’Associazione Italiana Fundraiser-Assif, ha presentato al consiglio direttivo le sue dimissioni. In serata sono pervenute le dimissioni di due consiglieri, Cristina Delicato e Marco Granziero, il giorno successivo quelle di Francesca Lucci. Il vicepresidente vicario, Letizia Bucalo, ha assunto le funzioni di presidente: insieme ai consiglieri che restano in carica, nei prossimi giorni verranno discusse le decisioni conseguenti.

«Sono stato in Assif dal primo giorno, quando 25 anni fa è nata nei corridoi della facoltà di Economia a Forlì. Da sempre ho creduto in una Assif che potesse diventare casa e riferimento per tutti i fundraiser», ha scritto Romboli su LinkedIn. «Assif resta una realtà a cui voglio bene, non c’è nessun astio nelle mie dimissioni, non mi interessa essere “contro” nessuno. Semplicemente non c’erano i presupposti per andare avanti nel mio mandato da presidente», spiega al telefono.

Quale visione per il futuro?

Romboli riassume così l’impronta che in questi 18 mesi di presidenza – «bellissimi», dice – ha provato a dare ad Assif. «Siamo alla vigilia dei 25 anni di Assif, con una media di 300 soci: dopo 25 anni rimane un gap enorme tra questi numeri e gli oltre mille fundraiser che ogni anno frequentano il Festival del fundraising e le 3mila persone che su Linkedin si qualificano come fundraiser. Perché Assif non riesce a coinvolgere chi fa questo mestiere? Il vestito che Assif si è dato finora – ossia quello di un’associazione di categoria che però non ha la forza per dare agli associati quei servizi che solitamente si collegano ad un’associazione di categoria – è quello giusto? I fundraiser vogliono questo da Assif o altro? Per me farsi queste domande è necessario», spiega Romboli. «Sono domande cruciali perché pongono un tema di identità, di futuro e anche di sostenibilità».

I bisogni dei fundraiser italiani

Il tema quindi è quello di costruire un’Assif «che abbia un futuro finalmente in grado di rispondere ai bisogni reali dei fundraiser italiani». A quelle domande, ammette Romboli, «io non ho le risposte, ma in questi 18 mesi ho lavorato con i colleghi del consiglio direttivo e con i referenti territoriali per differenziare le attività dell’associazione, affinché il tutto non si riconducesse ad un unico evento annuale, con l’idea di proporre ai soci un’offerta più ampia di servizi. È nato un comitato scientifico, coordinato da Niccolò Contucci che, poco più di un mese fa, con il consiglio direttivo ha discusso alcuni temi fondamentali per il futuro del fundraising: un nuovo codice etico, con una specifica sull’intelligenza artificiale applicata al fundraising; attività di lobbying per la rimozione del tetto del 5 per mille; una riforma dello statuto di Assif».

Ho avanzato delle proposte per immaginare una nuova Assif, ma una parte del Consiglio direttivo non ha condiviso questa direzione: non mi sono dimesso perché altri hanno idee diverse dalle mie, ma perché se io ho un ruolo e i dati dicono che ciò che abbiamo fatto finora va cambiato, il cambiamento devo provare a realizzarlo

Andrea Romboli

Sono delle «proposte per pensare ad una nuova visione, ma una parte del Consiglio direttivo non ha condiviso questa direzione: non mi sono dimesso perché altri hanno idee diverse dalle mie, ma perché se io ho un ruolo e i dati dicono che ciò che abbiamo fatto finora va cambiato, il cambiamento devo provare a realizzarlo. Io la vedo così e quindi ho preferito fare un passo indietro, ma auguro buon lavoro a chi ora guida l’associazione».

In copertina, una foto di archivio di un evento Assif nell’ottobre 2023, con Giangi Milesi, Andrea Romboli, Letizia Bucalo e Nicola Bedogni.

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