Formazione
Terremoto Perù: Caritas, l’emergenza continua
Gli ultimi aggiornamenti parlano di 188.295 persone colpite, 115 morti, 55 dispersi, 1529 feriti. Ecco i link per aiutarli
di Redazione
Il terremoto che lo scorso 23 giugno ha colpito il Sud del Perù, in particolare i distretti di Arequipa, Tacna y Moquegua, sembra già un ricordo lontano, finito nel dimenticatoio.
Eppure gli ultimi aggiornamenti parlano di 188.295 persone colpite, 115 morti, 55 dispersi, 1529 feriti; 49.390 le abitazioni danneggiate o distrutte. “Nel dipartimento di Arequipa – ci conferma il direttore della Caritas locale – sono 68 i morti, 53 i dispersi, 8.590 le case distrutte. In particolare nei comuni di Islay e Camaná sulla costa si è verificato uno tsunami che ha spazzato via i villaggi di Cerillos, Las Cuevas, La Punta, Primavera, Punta Nueva: le onde hanno raggiunto l’altezza di trenta metri e sono penetrate per più di un chilometro di profondità verso la montagna”.
Sono state subito allestite cucine comunitarie, dove si preparano e vengono distribuiti pasti caldi. I bambini della zona presentano stress emozionale, e molti di loro sono fuggiti sulle montagne nel timore che si verifichi un altro tsunami. Vi sono purtroppo ancora zone inaccessibili, dove non è stato possibile quantificare i danni e le vittime. Nei distretti di Tacna e Moquegua sono complessivamente minori i morti, ma i danni materiali alle abitazioni sono molto grandi. In un rapporto delle Caritas locali leggiamo: “Nella cittadina di Moquegua (1400 chilometri a Sud di Lima) il 90% delle abitazioni sono danneggiate, 800 distrutte, 37.000 le persone colpite. Nel distretto di Tacna sono 50.000 le persone colpite dall’emergenza-terremoto. Nella città di Tacna, a 1500 chilometri a Sud di Lima, la gente sta vivendo all’aperto, nelle piazze e nei campi sportivi, trasformati in centri di rifugio. Il clima freddo è un ulteriore problema”.
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