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Terremoto: la solidarietà arriva su due ruote
Un gruppo di 30 enduristi, a bordo delle proprie moto, ha portato aiuti e medicinali là dove le automobili non potevano arrivare, fra Accumoli, Amatrice e i paesi della Valle del Tronto colpiti dal sisma
di Marco Dotti
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Il termine enduro viene dall'inglese endurance, resistenza. Allude alla resistenza di mezzi e di uomini che devono correre su mulattiere e strade sterrate, sfidando ogni condizione atmosferica. Oggi, però, gli enduristi – così si chiamano sportivi e appassionati che praticano questa disciplina – non sono alla ribalta per qualche impresa estrema. Non corrono per sport, anche se guidare un enduro, ci spiegano, è per loro una vocazione. Lo fanno per solidarietà, avendo risposto con rapidità e vigore all'appello lanciato dalla Protezione Civile a poche ore dal sisma.
Là dove le auto non passano, arrivano loro, che si sono mossi tra Accumoli, Amatrice e i paesi della Valle del Tronto attraversando i boschi e superando i terreni dissestati e le macerie, portando medicinali e aiuto dove c'era bisogno.
L'iniziativa è partita dai motoclub di Ascoli Piceno e Cerveteri, ma la voce si è diffusa rapidamente e anche altri esperti fuoristradisti dalle regioni vicine hanno raggiunto il reatino. Sotto la direzione della Protezione Civile, 30 gli enduristi organizzati a turni di 5 moto, hanno fatto avanti e indietro tra i campi, i magazzini e le case, portando medicinali e viveri. Era già successo con il terremoto del 2009, quando alcuni enduristi esperti portarono la propria opera sul Gran Sasso.
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Come riporta il magazine Omnimoto, Mario Menicocci, coordinatore delle squadre in loco, ha ricordato che: «siamo in grado di operare per la ricerca dispersi, protezione incendi e realizzare il servizio di motomedica. In pratica tutto quello che la moto permette di fare in termini di rapidità. Abbiamo maxi enduro e enduro leggere, le prime servono per trasportare i medici dove occorrono, le seconde invece per far arrivare le medicine».
Ciò che ha caratterizzato questa prima fase dell'aiuto endurista è stata l'organizzazione. La Protezione civile ha infatti esortato a non improvvisarsi o improvvisare aiuto. Servono enduristi esperti. Quando e dove richiesto. Le risposte, anche in questo caso, non sono tardare ad arrivare. Bravi.