Mondo

TERREMOTO. In campo gli esploratori anti sisma

L'esperienza dei ragazzi di Cngei

di Carmen Morrone

Almeno due volte al giorno, per la consegna dei pasti, accompagnano gli operatori di Protezione civile che raggiungono le tendopoli in città e quelle nei paesi attorno all’Aquila e soprattutto le case isolate che punteggiano le colline della conca aquilana. Navigatori infallibili perché conoscono il territorio e la gente che lo vive. Sono i Giovani esploratori e esploratrici italiani della sezione dell’Aquila di Cngei.

«Da lunedì si sono offerti a fare da guida, dimostrando molto coraggio» racconta Marianna Ubei coordinatrice da lunedì 6 aprile di un centinaio di giovani esploratori in forza ai soccorsi della protezione civile all’Aquila. «I giovani della sezione dell’Aquila sono una ventina e 15 sono già in servizio. L’80% di loro ha perso le case, la metà ha parenti feriti, anche gravemente. Nonostante questo la sera del lunedì si sono presentati al centro operativo della Protezione civile alla Scuola ispettori della Guardia di Finanza. Qualcuno ha vinto la paura, è entrato in casa, anche se lesionata, per recuperare almeno il fazzoletto, uno dei nostri simboli di immediato riconoscimento». «Sul panico ha prevalso lo spirito di servizio. E poi per loro è stato come una terapia d’urto, per superare anche lo schoc», considera Marianna Ubei, da 11 anni volontaria Cngei e di  professione insegnante di sostegno in una scuola superiore di Catania.

Al ruolo di co-pilota sui mezzi che portano i pasti nei luoghi in cui non ci sono le cucine da campo adesso alternano il turno al call center, un servizio di numero verde «Ora ai numeri verdi ci chiamano solo di giorno e per offrire materiali, soprattutto abiti e medicinali e per offrirsi come volontari. I giorni seguenti al sisma invece siamo stati un ponte fra i parenti che si cercavano e che non riuscivano a mettersi in contatto fra loro».

A quasi due settimane dal sisma, si comincia a pianificare sul medio termine.
«Abbiamo già aperto una ludoteca al campo di Coppito. Stiamo cominciando a pianificare i nostri interventi e saremo presenti per tutta l’estate speriamo con degli spazi dedicati in cui potremo allestire altre ludoteche».

I membri del corpo dei giovani esploratori e esploratrici italiani, più conosciuti come Cngei, dall’acronimo dell’associazione, sono anche soprannominati Scout verdi per via della camicia verde e per distinguerli da quelli dell’Agesci,che portano la camicia azzurra, i giovani esploratori hanno come mission l’educazione e l’animazione di bambini e adolescenti.

Nella foto, Marianna Ubei -al centro- con alcuni ragazzi di Cngei della sezione dell’Aquila. La maglietta è il simbolo degli studenti universitari dell’ateneo dell’Aquila.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA