Mondo

Terremoto in Afghanistan, accertati più di 900 morti e oltre 600 feriti

Una scossa di magnitudo 5.9, avvenuta attorno alle 23 della scorsa (ora italiana) ha provocato feriti, morti e distruzione nei distretti di Barmal, Zirok, Nika e Giyan della provincia di Paktika. Ad ora si accertano più di 900 morti e oltre 600 feriti. «Abbiamo inviato sette ambulanze e staff nelle zone più vicine al terremoto per supportare i soccorsi in loco e trasportare i feriti nei nostri centri di primo soccorso adiacenti alla zona colpita», dice Stefano Sozza, Country Director di EMERGENCY in Afghanistan

di Redazione

La scossa di magnitudo 5.9, avvenuta attorno alle 23 (ora italiana), è stata avvertita nel raggio di 500 km dall’epicentro fino in Pakistan e in India e ha provocato feriti, morti e distruzione nei distretti di Barmal, Zirok, Nika e Giyan della provincia di Paktika. Ad ora si accertano più di 900 morti e oltre 600 feriti.

Abbiamo inviato sette ambulanze e staff nelle zone più vicine al terremoto per supportare i soccorsi in loco e trasportare i feriti nei nostri centri di primo soccorso adiacenti alla zona colpita, in particolare nei distretti di Ghazni e Andar nella provincia di Paktika dove il terremoto ha provocato il maggior numero di vittime. – spiega Stefano Sozza, Country Director di EMERGENCY in Afghanistan -. Il timore è che le vittime possano aumentare ancora, perché molte persone potrebbero essere rimaste bloccate sotto gli edifici crollati. Daremo nuovi aggiornamenti quanto prima, perché i numeri sono in crescendo.”

“Siamo stati chiamati questa mattina per un vertice d’emergenza insieme alle altre organizzazioni umanitarie presenti nel territorio – prosegue Sozza. – Questa ennesima tragedia non fa che peggiorare ancora una volta la condizione di fragilità e difficoltà economica e sociale in cui da mesi versa l’Afghanistan. Ora si renderà ancor piùnecessario sbloccare e aumentare tutti gli aiuti umanitari necessari al Paese”.

Foto di Davide Preti per Emergency

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.