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Terremoto: i miei quattro giorni in soccorso all’Abruzzo

di Redazione

C hi vi scrive è uno dei tanti volontari della Protezione civile che ha partecipato alle operazioni di soccorso (precisamente dal 6 al 9 aprile) in occasione del terremoto che ha colpito l’Abruzzo. Non è mia abitudine sbandierare al vento questa mia attività ma tutti devono sapere ciò che abbiamo vissuto e che ancora ci portiamo dentro di questa esperienza. In questi 4 giorni ho visto volontari e Vigili del fuoco dannarsi l’anima per portare un po’ di sollievo, associazioni collaborare una a fianco dell’altra senza problemi, persone non dormire per quasi 48 ore per cercare di dare un rifugio a chi era senza casa e senza cibo, ho visto in sintesi un’umanità finalmente degna di questo nome, che forse per pochi giorni ha lasciato da parte ogni egoismo e si è messa a disposizione del prossimo. Tantissime di queste persone erano giovani, operai, elettricisti, artigiani, bancari, geometri ecc, che hanno lasciato senza esitazione la propria famiglia ed il proprio lavoro per mettersi a disposizione di chi aveva bisogno.
Questa è retorica? Può darsi, ma forse solo noi che abbiamo vissuto in prima persona questa esperienza possiamo comprendere lo sforzo umano compiuto da tutti, vittime e soccorritori.
Le analisi sociologiche e le polemiche le lascio ai giornalisti (anche se voi di Vita siete davvero diversi), noi ci siamo stati e sempre ci saremo. Infine la gente d’Abruzzo, stupenda nella sua grande capacità di sopportazione e nell’immensa dignità dimostrata. Loro sono i veri eroi di questa sciagura, noi siamo solo stati un soffio di vento caldo che ha tentato di riscaldarli.
Non ci dimenticheremo di loro. Aiutateci a far sì che nessuno li dimentichi. Grazie.

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