Mondo
Terremoto Ecuador: misure del governo e solidarietà internazionale
Il Presidente della Repubblica dell’Ecuador Rafael Correa ha annunciato il varo di cinque misure per reperire le risorse necessarie per affrontare nel modo migliore gli effetti del sisma
«La peggiore tragedia degli ultimi 67 anni», «la situazione è realmente grave», «la ricostruzione durerà anni e costerà un miliardo di dollari». Frasi, queste, tratte dal discorso con il quale il Presidente della Repubblica dell’Ecuador Rafael Correa ha annunciato che il Governo sta varando, nel rispetto della vigente carta costituzionale, cinque misure che permetteranno di affrontare nel migliore dei modi i drammatici effetti del terremoto di sabato scorso.
L’IVA aumenterà di due punti per un anno passando, quindi, al 14%; vi sarà poi un contributo una tantum del 3% sui profitti ed un’altra tassazione, sempre una tantum, dello 0,9% per le persone con un patrimonio superiore a 1 milione di dollari. L’aumento dell’aliquota non riguarderà i medicinali e la quasi totalità dei prodotti alimentari.
La quarta misura riguarda la donazione (forzata) della retribuzione di una giornata di lavoro per coloro che hanno uno stipendio superiore ai mille dollari al mese, che salirà a due giornate (in due mesi diversi) se il salario mensile della persona è superiore ai due mila dollari e così via (praticamente una giornata di salario ogni mille dollari). Infine, l’ultima misura, riguarda lo smobilizzo da parte del Governo di taluni investimenti.
Correa ha elogiato la solidarietà e l’impegno mostrato dal popolo ecuadoriano e ha sottolineato come sia necessaria «un’azione collettiva organizzata» e come in una società moderna per far fronte ad una catastrofe così drammatica ogni cittadino, secondo le proprie possibilità, «deve contribuire al recupero della patria». Da qui l’invito a rimanere uniti.
Secondo il bilancio purtroppo ancora provvisorio, le vittime accertate (alle ore 16:00 locali di mercoledì 20 aprile) erano 570, di cui 44 ancora da identificare che comunque avranno sepoltura individuale. La città con il maggior numero di morti è stata Manta (167), mentre incerto il numero dei feriti e dei dispersi.
Intanto la macchina dei soccorsi si sta mobilitando e molte sono le iniziative intraprese per raccogliere fondi in tutto il mondo, promosse oltre che dalle organizzazioni e dai governi anche dagli stessi migranti ecuadoriani. In Italia spicca l’azione promossa dal Credito Cooperativo, che conosce molto bene il paese latino-americano. Nel lontano 2002 il Credito Cooperativo avviò il progetto, oggi programma, denominato “Microfinanza Campesina” in collaborazione con il Grupo Social FEPP (Fondo Ecuatoriano Populorum Progressio), guidato dall’italiano Bepi Tonello. E proprio al FEPP saranno affidati i fondi raccolti con le donazioni che potranno essere fatte sull’Iban IT79 S080 0003 2000 0080 0032 002 intestato a Federcasse (causale: Emergenza terremoto Ecuador).
La situazione nelle zone colpite rimane estremamente critica quindi, come esorta il Presidente Correa: «Hasta la victoria siempre, Ecuador!»
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