Formazione

Terremoto a Sumatra, torna l’incubo tsunami

La Caritas prosegue il suo impegno

di Redazione

La reazione è stata immediata, anche se le ferite dello tsunami fanno ancora troppo male e la paura è tornata a serpeggiare. Così gli operatori locali della Caritas, che si sono subito attivati, sintetizzano il clima nell?isola di Sumatra, colpita questa mattina da un terremoto che ha seminato di nuovo morte e distruzione nella zona di Padang.
Già il 28 marzo 2005 un terremoto con magnitudine 8.7 della scala Ritcher aveva di nuovo messo in ginocchio le isole di Nias e Simelue, colpite il 26 dicembre 2004 dallo tsunami, anche se in modo meno grave rispetto alla regione di Banda Aceh.
Dall?emergenza, alla ricostruzione, ai programmi di sviluppo, passando attraverso il rafforzamento delle strutture socio-assistenziali della chiesa locale, segnatamente quelle delle diocesi di Medan e Sibolga. Questa è la strategia del programma della rete Caritas, che si concluderà alla fine del 2008 e ora si trova a fare i conti con questa nuova emergenza.
Caritas Italiana, oltre a contribuire alla realizzazione degli interventi d?urgenza, è impegnata specificamente in Indonesia con circa 5,5 milioni di euro ed è riferimento per la rete internazionale delle attività di riabilitazione nell?isola di Nias, Diocesi di Sibolga. A Nias, Caritas Italiana è attualmente presente con due operatrici impegnate nell?accompagnamento e formazione della Caritas diocesana.
Sta ricostruendo abitazioni e infrastrutture, oltre a fornire sostegno a 650 studenti e realizzare diversi interventi socio-sanitari a beneficio delle categorie più vulnerabili. Sostiene anche una radio comunitaria, per fare informazione sociale, campagne per l?igiene e la prevenzione sanitaria ed anche per la preparazione ai disastri naturali, che purtroppo, come in questa occasione, si ripetono.


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