Commissione europea

Teresa Ribera, una candidata ingombrante per il Green Deal

La ministra socialista della Transizione ecologica spagnola, è la candidata di punta per diventare commissaria europea dell'Ambiente e attuare il Green Deal di Ursula von der Leyen. È una delle figure più accreditate a livello internazionale nei negoziati climatici, impegnata da sempre anche sui temi sociali e per la parità di genere. Ma la sua nomina non è scontata...

di Elisa Cozzarini

Madrilena, classe 1969, giurista. Teresa Ribera è la candidata spagnola per il posto di commissaria Ue all’Ambiente, una delle (sole) cinque donne proposte dagli Stati membri per la nuova Commissione. Tra i politici europei più esperti e impegnati sul fronte del clima, se Ursula von der Leyen sceglierà lei, sarà un’ulteriore conferma dell’intenzione di tenere la barra dritta sul Green Deal (come ha affermato nel giorno della sua nomina a presidente per il secondo mandato). Ribera, socialista, è attualmente ministra per la Transizione ecologica  e per la Sfida demografica e vicepresidente del governo di Pedro Sánchez.

L’impegno per il clima e la giustizia sociale

«Agire per il clima è la migliore opportunità che abbiamo per ridurre le disuguaglianze, creare posti di lavoro e modernizzare l’economia. È la chiave per la transizione ecologica, per raggiungere la giustizia sociale tra generazioni e tra Stati», ha affermato Ribera all’agenzia di stampa Reuters. E continua: «Il contrasto al riscaldamento globale garantisce un mondo migliore, per la nostra salute e la sicurezza. Un mondo in cui sarà possibile evitare conflitti per l’accaparramento delle risorse: acqua, cibo ed energia, verso un equilibrio tra globalizzazione e prossimità».

Prima di diventare ministra, Ribera ha diretto l’Institute for Sustainable Development and International Relations dal 2014 al 2018. Sotto la sua guida, l’istituto ha svolto un ruolo fondamentale nei negoziati per l’Accordo di Parigi, raggiunto alla Conferenza Onu delle parti sul clima nel 2015. Inoltre, dal 2008 al 2011, Ribera ha ricoperto il posto di Segretario di Stato per il cambiamento climatico e la biodiversità e ha lavorato per l’Agenzia meteorologica spagnola. Autrice di numerose pubblicazioni e articoli sui temi della sostenibilità, dell’ambiente e delle politiche europee, è stata docente all’Università autonoma di Madrid. Sempre secondo Reuters, è tra le voci più rispettate e accreditate a livello internazionale per guidare e orientare l’azione multilaterale contro il riscaldamento globale.


Ribera è da sempre impegnata per i diritti delle donne e la parità di genere. La leadership femminile, per la ministra spagnola, è essenziale per costruire un futuro equo e sostenibile.

Gli ostacoli alla nomina

Ma davvero, dopo le proteste dei trattori contro le misure del Green Deal in agricoltura e la marcia indietro di von der Leyen prima delle elezioni, Ribera può sperare di diventare la nuova commissaria all’Ambiente? A sostenerla, nell’europarlamento, sono i Verdi e i Socialisti e democratici che, secondo il Financial Times, si aspettano la nomina di una figura capace di realizzare politiche ambientali ambiziose. «Bisogna essere meno ideologici e più pragmatici, e spiegare che i costi della crisi climatica, in futuro, saranno molto più elevati, se non ci si prepara», ha affermato Ribera, riprendendo le parole di von der Leyen.

Secondo Politico.eu, però, il maggiore ostacolo potrebbe essere la contrarietà al nucleare, specialmente da parte della Francia, ma anche della Repubblica Ceca e degli europarlamentari favorevoli a un rilancio dell’atomo. È stata proprio Ribera, infatti, ad avviare la chiusura delle centrali atomiche spagnole, a denunciarne i costi elevatissimi e a definire un grande errore la decisione dell’Ue di considerare il nucleare una fonte “sostenibile”.

Decisive saranno le audizioni all’Europarlamento il prossimo autunno.

Il ritratto di Teresa Ribera è di Borja Puig de la Bellacasa. La Moncloa.gob.es

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