Non profit

Teoria e pratica: così si impara ad aiutare gli altri

Serve una laurea breve per diventare assistente sociale

di Redazione

Ho 20 anni , spero in un mondo e un futuro migliore. Sento intensamente il bisogno di lavorare nel sociale. Potete darmi qualche indicazione? T.L.C (Me) Risponde Renata Ghisalberti, Ordine Assistenti sociali Lombardia La sua lunga lettera trasmette il calore di chi attraversa una fase difficile della vita, quelle in cui guardiamo l?orizzonte e vediamo più prospettive, tutte allettanti. Ma poi dobbiamo fare una scelta di percorso che ci faccia arrivare ?solo? in un punto di quel grande orizzonte. Fare l?assistente sociale, dice, è la sua aspirazione sia pure per ora un po? confusa. Come per tutte le professioni è importante capire, prima di intraprendere un corso di studi impegnativo, anche sul piano economico, se si tratta della scelta più affine alle proprie caratteristiche. Non sempre ciò è possibile e i riformatori dell?università, consapevoli della poca flessibilità dei percorsi universitari cercano, ora, di porvi rimedio. Cosa fa e come si fa a diventare assistente sociale? Questa è una professione d?aiuto di lunga storia e tradizione, all?estero e in Italia. È fondamentale possedere desiderio e capacità di relazione con ?l?altro? (singolo, famiglia, comunità) in modo serio e competente. Occorre essere, come ha scritto lei, persona qualificata. Il corso di studi, da sempre triennale è diventato dal ?93 diploma universitario in servizio sociale, una cosiddetta laurea breve. Non occorre entrare nel dettaglio di materie ed esami che costituiscono la base formativa dell?assistente sociale: sono aree di studio diversificate e complementari – metodi, tecniche e principi del servizio sociale, elementi di diritto penale, amministrativo, pubblico, di psicologia, sociologia, antropologia, ecc. – per dare strumenti di conoscenza e comprensione della complessa realtà in cui si trova l?assistente sociale e chi gli si rivolge. Le prospettive di lavoro offrono sbocchi nei settori tradizionali della pubblica assistenza (comuni, Asl ecc.), nei servizi di sostegno e aiuto a bambini, famiglie, anziani, giovani e adulti che attraversano momenti di disagio e difficoltà esistenziali e ora anche in settori emergenti del privato-sociale e libero-professionale. Gli assistenti sociali che già lavorano (circa 30mila in tutta Italia) chiedono che la formazione venga ulteriormente qualificata realizzando un corso di laurea specifico (D.U. e D.L.) come alcune, per ora poche università, stanno sperimentando (quella di Trieste e la Lumsa di Roma). La formazione di base è una delle poche che preveda, durante i 3 anni e quindi prima di concludere gli studi, periodi di tirocinio pratico in servizi sociali con la supervisione di un assistente esperto.


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