Non profit
“Tengo Famiglia”: Mani Tese raccoglie fondi per liberare i bambini lavoratori
Basta un sms con scritto il nome del proprio comune, seguito da "Liberatutti", una mail, una telefonata...
di Redazione
Mani Tese invita a partecipare a un grande “Liberatutti” contro lo sfruttamento del lavoro minorile: da Trento a Catania, da Abano Terme a Zungri. Una voce da ogni Comune italiano, per esprimere l?impegno della società civile a tutela dell?infanzia.
Oggi lo sfruttamento del lavoro infantile continua ad essere una tragica realtà, che coinvolge 126 milioni di minori al di sotto dei 15 anni in tutto il mondo.
Mani Tese è da sempre impegnata contro questo fenomeno; nel mese di aprile vuole riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema, e sull?importanza di sostenere le popolazioni del Sud del mondo nei processi di sviluppo da loro promossi. Aiutare le famiglie a uscire dalla povertà significa infatti permettere ai bambini di vivere un?infanzia serena e di avere accesso all?istruzione.
Mani Tese propone di dimostrare che in tutta Italia le persone si indignano per questo problema, e suggerisce azioni concrete per impegnarsi nel proprio quotidiano.
Dalla scelta di prodotti che non provengono da realtà di sfruttamento, alla promozione di percorsi didattici nelle scuole, all?impegno nel sostenere un progetto di cooperazione che permetta di ridare speranza a famiglie costrette a far lavorare i bambini. Un aiuto economico concreto aderendo progetto “Tengo Famiglia. Che cosa faresti se fosse tuo figlio a doverti mantenere?”
Un esempio di cooperazione che funziona è attivo infatti nel Tamil Nadu, nel Sud dell?India, dove un progetto integrato si occupa di organizzare programmi educativi per i bambini e di favorire la nascita di attività economiche per i genitori. Anche un piccolo contributo permette di cambiare concretamente la vita di queste comunità.
Da piccoli giocare è un diritto, e vogliamo ricordarlo proprio con il nome di un gioco: Liberatutti.
In tante città italiane gli insegnanti studiano con bambini e ragazzi il problema del lavoro minorile, e in tante occasioni i volontari di Mani Tese hanno incontrato persone sensibilli che hanno espresso la loro indignazione.
L?idea ora è di verificare se davvero in tutta Italia c’è qualcuno disposto a dire “Liberatutti”, per chiedere che i bambini possano tornare a giocare. I Comuni italiani sono oltre 8.100: riusciremo a coprirli tutti, da Abano Terme a Zungri?
L?invito è a scriverci ?Milano liberatutti?, “Catania liberatutti”, “Terracina liberatutti”… con una mail, un sms, una lettera o un cartellone realizzato ad esempio in classe. E’ importante specificare il vostro Comune, per aggiornare l’elenco presente sul sito www.manitese.it
Per partecipare al “Liberatutti” contro lo sfruttamento del lavoro minorile, bisogna scrivere a liberatutti@manitese.it, inviare un sms al 320-8168853, spedire una lettera o un cartellone a Mani Tese, p.le Gambara 7/9, 20146 Milano o telefonare al numero verde 800-552456.
Di seguito elenchiamo i progetti da sostenere, con indicata la causale per il sostegno e l’importo necessario da raggiungere con la raccolta fondi.
Località: dipartimento di Kalligudi, Tamil Nadu, India
Importo necessario: 532.503,43 euro
Causale per il sostegno: 001-4 progetto Tengo famiglia
Obiettivi del progetto
Il progetto, che ha ricevuto una parte di finanziamento dal ministero degli Esteri, persegue due obiettivi: garantire il diritto all?istruzione contrastando il fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile e rafforzare l?autosufficienza economica delle famiglie. Prevede la realizzazione di attività educative pre-scolari, il reinserimento nel percorso scolastico e il recupero dei bambini lavoratori, corsi vocazionali, l?organizzazione di gruppi di donne per il mutuo aiuto (Selph Help Groups ? SHG) e attività indirizzate ad incrementare il reddito familiare. Le attività procederanno contemporaneamente per portare alla realizzazione di un programma integrato che affronti in maniera durevole il problema. Trasversalmente, il progetto si propone di agire sul tema della salute comunitaria realizzando 5
campagne sanitarie per anno al fine di prevenire e combattere le malattie più diffuse a livello locale e migliorare le condizioni generiche dei villaggi interessati. Programmi educativi per l?infanzia Per prevenire l?ingresso dei bambini nel mondo del lavoro e riabilitare i bambini lavoratori ASSEFA ha sviluppato varie strategie utilizzando principalmente il sistema delle Sarva Seva Schools. Le Sarva Seva Schools realizzano un approccio solistico alla promozione delle condizioni dei minori, coinvolgendo le famiglie e le comunità beneficiarie: i centri scolastici svolgono la funzione di luogo di aggregazione delle famiglie e coinvolgono i gruppi comunitari in attività di sensibilizzazione e formazione al fine di consolidare l?attività di prevenzione dello sfruttamento del lavoro minorile e per la promozione dei diritti all?infanzia.
In particolare il progetto prevede:
? apertura e funzionamento di 10 pre-scuole con la frequenza regolare di 200 bambini al di sotto dei 5 anni di età, il cui scopo è quello di preparare i bambini alla scuola elementare, prevenendo lo sfruttamento nel lavoro e riducendo il carico di lavoro delle mamme e dei fratelli maggiori;
? apertura e funzionamento di 20 scuole speciali, dirette a reinserire nelle scuole governative 405 ex bambini lavoratori e bambini che hanno abbandonato la scuola. Ogni alunno riceverà una borsa di studio che potrà essere incassata al termine del terzo anno di frequenza per proseguire gli studi nelle scuole governative;
? apertura e funzionamento di 15 scuole serali per la riabilitazione dei bambini lavoratori, il reinserimento scolastico dei più piccoli ed il coinvolgimento in corsi vocazionali dei ragazzi più grandi. In totale saranno 340 i bambini lavoratori che frequenteranno le scuole serali;
? avvio di 5 corsi vocazionali per anno per la formazione in attività economiche dei bambini più grandi per i quali non è possibile un reinserimento scolastico e per i quali è necessario acquisire competenze per farli entrare nel mondo del lavoro assicurando loro un salario adeguato e il riconoscimento di diritti sindacali. I corsi riguarderanno attività quali sartoria, meccanica e elettrotecnica.
Attività per i gruppi di donne
La povertà è la principale causa del lavoro minorile: con un reddito inadeguato i genitori trovano difficile rispondere alle necessità della famiglia, quindi mandano i loro figli a lavorare invece che a scuola, ottenendo un reddito regolare dai loro bambini. ASSEFA per questo ha dato molta importanza alla promozione della formazione per lo sviluppo di
attività generatrici di reddito indirizzate ai gruppi femminili. In ogni villaggio si creeranno gruppi di mutuo aiuto (SHG), piccoli gruppi di donne povere, composti da non più di 20 membri, della medesima estrazione sociale e con caratteristiche economiche omogenee. I gruppi femminili presenti nell?area verranno coinvolti in programmi di formazione per l?autosufficienza economica delle famiglie. Contemporaneamente riceveranno fondi tramite uno schema di credito a tasso agevolato, per l?avvio di attività generatrici di reddito. I gruppi svolgeranno le seguenti attività:
? riunioni a scadenza mensile, raccolta dei risparmi, attività di formazione e sensibilizzazione dei membri;
? utilizzo dei fondi per l?acquisto di animali da latte, vitelli e capre, equipaggiamenti ed attrezzature per le attività legate alla produzione e commercializzazione del latte;
? accesso ai fondi di credito a tasso agevolato
? commercializzazione dei prodotti dell?allevamento tramite il sostegno di ASSEFA.
Campagne sanitarie
I problemi legati alla salute sono affrontati da ASSEFA attraverso regolari campi medici, durante i quali la gente si sottopone a controlli generali. Per ogni problema riscontrato vengono poi predisposte cure adeguate, i malati più gravi sono trasportati verso strutture ospedaliere più vicine. Il progetto prevede inoltre l?installazione di strutture per l?acqua potabile e di fognature nei villaggi.
Beneficiari
I beneficiari sono i bambini, la gran parte dei quali sfruttati o a rischio di sfruttamento e le loro famiglie, in particolare le mamme coinvolte nei gruppi comunitari promossi da ASSEFA nei 70 villaggi coinvolti nel progetto.
In totale le famiglie sono 3.192, i bambini lavoratori coinvolti 876 di cui 258 maschi e 618 femmine. 156 hanno tra i 7 e i 10 anni; 720 tra i 10 e i 14 anni.
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