Cultura

Tenente, non creda alle mine intelligenti

L’utilizzo delle mine è il modo più economico per fare una guerra, o meglio per combattere un tipo di guerra, e questo porta inevitabilmente i paesi più poveri a cercare dovunque questi materiali

di Alessandro Marescotti

Tempo fa su PeaceLink ebbi uno scambio di messaggi con un guastatore, ossia un militare che ha a che fare con le mine. Il dialogo è stato letto su Internet da un ufficiale degli alpini, anch?egli un guastatore, che mi ha scritto. Ecco il suo intervento e le risposte che ha ricevuto.

Alessandro Marescotti

Sono un Ufficiale in servizio permanente dei Guastatori Alpini. Ho letto il dibattito e vorrei aggiungere un particolare che forse vi è sfuggito.

Penso che si sia dimenticato che l?utilizzo delle mine è il modo più economico per fare una guerra, o meglio per combattere un tipo di guerra, e questo porta inevitabilmente i paesi piu? poveri a cercare dovunque questi materiali.

Purtroppo non c?è già una soluzione. Sono state proposte delle mine che possono autodisattivarsi, dopo il breve tempo necessario per compiere un atto di guerra. Questo permetterebbe di far svolgere il lavoro ai militari ed evitare inutili sofferenze ai civili, perchè non dobbiamo dimenticare che quando si difende la propria casa non si va certo per il sottile e certi mezzi sono molto ?persuasivi?. Con questo non voglio fare certo il difensore dei mezzi di dolore, ma gli aspetti del problema sono diversi e come sempre la verità e la soluzione migliore stanno nel mezzo.

Sarebbe molto bello se la vostra associazione si occupasse anche di quei soggetti che si occupano dello sminamento, perché ci terrei a sottolineare che i non tutti i militari amano la guerra e la brutalità verso i civili. Mi scuso per essermi dilungato… e ricordo l?episodio di un sottufficiale dei Guastatori Alpini che a rischio della propria vita è penetrato in un campo minato per soccorrere una donna bosniaca.
Ten g(gua.alp) spe RNU

Caro tenente ho apprezzato il suo messaggio. Il dialogo dovrebbe essere la base per ogni relazione e sono certo che è la strada che dovremmoo percorrere.
Sarebbe bello condividere esperienze e motivazioni comuni. Io sono stato un ufficiale di complemento e ho fatto una scelta di pace. Non ritengo antitetico il servizio militare rispetto ad una scelta di pace, se si segue lo spirito da cui è nata la Costituzione. L?ultimo regolamento militare è lo specchio di tempi molto mutati, in cui c?è molto più spazio per fare scelte coerenti con la Costituzione.

Mi sono permesso di inviarlo a due responsabili della campagna nazionale antimine (Nicoletta Dentico di Mani Tese e Tonio dell?Olio di Pax Christi), che le potranno inviare materiale più specifico, sulla questione delle ?mine intelligenti? (autodisattivanti).

Comunque non credo che le ?mine intelligenti? facciano meno vittime fra i civili: durano meno, ma in quell?arco di tempo di vita ?ridotta? continuano ad uccidere, e questo è contrario alle Convenzioni di Ginevra che considerano intangibile la vita del civile in guerra.

Un cordiale saluto.
Alessandro Marescotti

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.