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Televisione: Corte dei Conti, canone Rai “eccedente” rispetto a prestazioni

La Corte dei conti giudica l'importo del canone Rai "eccedente" rispetto alle prestazioni fornite dalla societa' allo Stato, destinato piu' a coprire i costi che a pagare un servizio

di Redazione

La Corte dei conti giudica l’importo del canone Rai “eccedente” rispetto alle prestazioni fornite dalla societa’ allo Stato, destinato piu’ a coprire l’insieme dei costi complessivi che a pagare un servizio. Il giudizio viene formulato nella relazione al Parlamento sulla gestione finanziaria della Radiotelevisione italiana negli esercizi dal 1997 al 2001. La magistratura contabile fa rilevare che oggi, dopo il passaggio di tutte le emittenti al regime concessorio, “la Rai puo’ essere riguardata, per un preliminare inquadramento, come un’impresa a capitale pubblico operante sul mercato in regime di concorrenza”. “Sotto questo riguardo – aggiunge la Corte – si puo’ ritenere che assuma maggiore rilievo il fatto che la Rai e’ un’azienda in proprieta’ dello Stato, rispetto al fatto che essa percepisca un canone annuo”. “Il canone di abbonamento – osservano ancora i magistrati del controllo – potrebbe essere considerato come un corrispettivo se correlato, in sinallagma, alle prestazioni ricevute dalla Rai, ma attualmente manca la trasparenza contabile (con chiara contabilita’ separata) e l’importo dei canoni appare eccedente come corrispettivo e volto a coprire l’insieme dei costi”.


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