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Telelavoro privato arriva il primo s

Senato: la commissione lavoro ha approvato un testo unificato che riunisce quattro proposte di legge sul telelavoro nel settore privato

di Redazione

Quattro i diritti cardine stabiliti dal testo unico sul telelavoro che ha avuto il primo sì in Commissione a Palazzo Madama: il diritto a un uguale trattamento salariale e giuridico rispetto agli altri lavoratori della stessa categoria; il diritto di informazione e partecipazione all?azienda; il diritto alla socialità informatica, cioè ad accedere e scambiare informazioni attraverso la rete aziendale. E infine, i diritti sindacali, con la possibilità di partecipare ad assemblee in teleconferenza e di avere la bacheca elettronica a garanzia del diritto di affissione. Nella proposta di De Luca, si trova anche una clausola sociale per gli stranieri affidata a una delega al Governo per disciplinare l?impiego di telelavoratori di Paesi extra Ue. Si tratta di un punto delicato: l?obbligo di rispettare le clausole sociali, viene posto per evitare che si possa ricorrere a telelavoro schiavistico o minorile. C?è però chi giudica che questo per le imprese diventi un ostacolo per operare sul mercato globale. Viene inoltre estesa al telelavoro la possibilità di accedere agli incentivi per l?occupazione e agli interventi di sostegno previsti per le aziende tradizionali. Ulteriori incentivi specifici sono previsti per i casi in cui il telelavoro sia utilizzato per creare nuova occupazione o per delocalizzare lavoro esistente verso aree svantaggiate, per l?inserimento di soggetti disabili e portatori di disagio sociale. Si chiede anche una specifica politica tariffaria per le comunicazioni. Sullo stesso argomento, cioè sul telelavoro, anche alla Camera sono state presentate due proposte di legge che al momento non sono state ancora messe in calendario. Si tratta delle proposte di Carlo Stelluti (Ulivo) e di Roberto Sciacca (Ds).


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