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Telefono Azzurro presenta la situazione dei bambini stranieri in Italia e lancia una campagna

Per dare una voce ai bambini stranieri, alle piccole e grandi difficoltà che quotidianamente possono vivere nel nostro paese, Telefono Azzurro fornisce un quadro chiaro e dettagliato della situazione

di Telefono azzurro

Per dare una voce ai bambini stranieri, alle piccole e grandi difficoltà che quotidianamente possono vivere nel nostro paese, Telefono Azzurro fornisce un quadro chiaro e dettagliato della situazione dei minori stranieri in Italia. Le problematiche, che quotidianamente caratterizzano la vita dei bambini e degli adolescenti stranieri sono diverse e tra queste i dati evidenziano situazioni di particolare gravità, peraltro sempre più diffuse. Al 31 dicembre del 2005 i casi ?aperti? relativi ai minori stranieri scomparsi in Italia sono 1.476; 8.000 si stima siano invece i bambini dai 2 ai 12 anni che ogni giorno, sotto i nostri occhi, sono costretti a svolgere attività di accattonaggio. Secondo le stime, il giro d?affari del criminale mercato dell?accattonaggio in Italia è pari a 150 milioni di Euro all?anno: ogni bambino può rendere circa 100 Euro al giorno. Telefono Azzurro mette a disposizione la sua esperienza e la sua capacità di operare sul territorio lanciando una campagna di sensibilizzazione a favore dei bambini e degli adolescenti stranieri, perché In Italia non devono più esistere i bambini ?stranieri?, devono esistere solo bambini. I fondi che verranno raccolti quest?anno con la tradizionale distribuzione delle ortensie azzurre in duemila piazze italiane, dal 29 aprile al 1° maggio, contribuiranno alla creazione di ?centri territoriali? dotati di un carattere polivalente (per informazioni sulle piazze in cui trovare Telefono Azzurro: www.azzurro.it – 800.090335); i centri nascono con l?obiettivo di rispondere ai bisogni specifici del territorio, agendo in maniera sempre più tempestiva ed efficace a tutela di bambini e adolescenti italiani e stranieri, anche grazie alla rete di collaborazione tra l?Associazione, i Servizi Socio Sanitari, le Forze dell?Ordine, le Istituzioni e le scuole del territorio. Oltre ai centri di Milano, Roma, Bologna e Treviso, ne esiste uno a Palermo, che gestisce già tutta la risposta telefonica proveniente dal resto del paese sia per il servizio 114 Emergenza Infanzia, sia per gli altri numeri di consulenza di Telefono Azzurro (1.96.96 per i bambini ? 199.15.15.15 per adulti e adolescenti) e, nei prossimi mesi, ne sorgeranno altri nelle città di Padova, Bari, Firenze e Napoli, con l?obiettivo nel medio-lungo termine di essere presenti in ogni Regione. In particolare, proprio da queste ultime due, proviene più del 10% delle richieste di aiuto rivolte al centro di ascolto di Telefono Azzurro. I centri territoriali rappresentano il primo, più immediato sostegno per i minori stranieri e italiani sia nelle situazioni che richiedono un vero e proprio intervento in emergenza, sia nei casi di consulenza, in cui un bambino o un adolescente sente il bisogno di essere aiutato o ascoltato. Nello specifico, le richieste di aiuto provenienti da bambini e adolescenti stranieri che vivono in famiglia, mettono in evidenza non solo casi di abuso, maltrattamento e disagio, ma anche situazioni in cui la difficoltà è rappresentata da motivi di incomprensione e di conflitto. Sono 415 mila le famiglie i cui componenti sono tutti stranieri. Il 20% della popolazione straniera residente nel nostro paese è composta da bambini o adolescenti. La stragrande maggioranza dei 500 mila bambini stranieri resistenti in Italia vive con la propria famiglia di origine. Si tratta nella maggior parte dei casi di bambini e giovani che, come i loro coetanei italiani, frequentano la scuola ed hanno una fitta rete di relazioni con compagni e adulti. Non sorprende quindi che soffrano di difficoltà e disagi analoghi a quelli dei bambini italiani, così come dimostrano le richieste di aiuto giunte al Telefono Azzurro negli ultimi sette anni. I dati rispetto alle problematiche riferite a bambini e adolescenti italiani e stranieri rilevano che il 32,6% lamenta forte disagio in merito al rapporto con i genitori, il 9,2% attribuisce alle relazioni con i coetanei i propri problemi e l?8,2% è vittima di situazioni di trascuratezza. Se le difficoltà sono simili, le cause possono essere diverse: nelle famiglie straniere infatti, dietro allo scontro fra genitori e figli possono celarsi conflitti riconducibili alle difficoltà di integrazione e alla diversità tra cultura di origine e cultura di accoglienza. Per tutte queste situazioni che vivono i piccoli e giovani stranieri, è possibile, ed è necessario, intervenire preventivamente e con strumenti adeguati. Per questo motivo, Telefono Azzurro ha deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione dedicata al tema del disagio dei minori stranieri in Italia. In particolare, è stata realizzata una guida dal titolo “Il disagio del bambino e dell?adolescente straniero?, nella quale sono state analizzate le problematiche più diffuse e le principali motivazioni che possono essere all?origine di queste forme di disagio. Tale pubblicazione, scaricabile dal sito www.azzurro.it, sarà inoltre distribuita presso operatori del territorio e docenti, con lo scopo di diffondere le conoscenze e le informazioni necessarie a comprendere meglio le situazioni dei bambini, dei giovani e delle famiglie che incontrano, e a promuovere e a facilitare dialogo e comprensione tra i bambini, i giovani e gli adulti che li circondano. L?attività di Telefono Azzurro si concentrerà, oltre che sulla prevenzione, con la pubblicazione del Quaderno, e sull?aiuto concreto con la realizzazione dei Centri Territoriali, anche sulla sensibilizzazione dell?opinione pubblica. Nei prossimi giorni, infatti, verrà pianificata su stampa e televisioni una campagna di comunicazione declinata in un manifesto, uno spot radiofonico e uno televisivo che presenta l?immagine di una mano di un bambino tesa a chiedere l?elemosina e ricorda che ?. ?i bambini stranieri trovano lavoro subito? . Il messaggio della campagna è ? In Italia non devono più esistere bambini stranieri, devono esserci solo bambini”


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