Famiglia

Telefono azzurro: in 6 mesi 200mila richieste di aiuto

Il 57,8% delle chiamate proviene da ragazze. L'età più rappresentata (43%) è quella che va dagli 11 ai 14 anni

di Redazione

Sono state 194.340 le telefonate complessivamente accolte da Telefono Azzurro tramite le linee del Centro Nazionale di Ascolto, nel periodo gennaiofigiugno 2003 A chiedere aiuto sono soprattutto le bambine e le ragazze (57,8% contro il 42,2% dei maschi); piu’ numerosi i bambini tra 11 e 14 anni (43,0%), seguiti da quelli fino a 10 (41,3%) e, infine, da quanti arrivano alla maggiore eta’ (15,7%). Classificando le richieste di aiuto in base alla loro provenienza geografica, sono le regioni settentrionali a occupare la prima posizione per numero di chiamate (39,9%), seguite dal meridione (28,1%), dalle regioni centrali (19,5%) e da quelle insulari (12,5%). Non a caso disaggregando il dato a livello regionale la classifica si ripete: infatti, le regioni da cui provengono maggiori richieste sono la Lombardia (14,6%), il Lazio (12,3%) e la Campania (11,9%), ovvero una del Nord, una del Centro e una del Sud. Di particolare interesse risulta l’analisi delle problematiche che hanno spinto bambini e ragazzi a chiamare Telefono Azzurro. Da una prima analisi si evince come in generale siano i problemi di tipo relazionale a costituire le principali difficolta’. In particolare emergono i problemi relazionali con i genitori (34,1%), i problemi relazionali generici, ossia non riferiti a una specifica categoria di persone della cerchia familiare (13,3%), i problemi relazionali con i coetanei (8,4%) e quelli con gli estranei (2,6%). Dunque, le difficolt? comunicative e di rapporti intra ed extrafamiliari sembrano evidenziare una vera e propria mancanza di ascolto, che si puo’ a volte concretizzare in una incapacita’ di ascoltare e percepire i bisogni dei piu’ piccoli. Emerge inoltre un 16,3% di problematiche conseguenti alla separazione dei genitori. Sostanzialmente gravi le situazioni legate all’abuso: il 14,8% delle consulenze interviene su problematiche di abuso fisico, l’8,8% su situazioni di abuso psicologico, l’8,3% su situazioni di trascuratezza e il 6,7% per abuso di tipo sessuale. I maschi risultano rivolgersi al servizio maggiormente per problemi relativi alla separazione dei genitori, difficolta’ relazionali in genere, situazioni di abuso di tipo fisico, di trascuratezza e di abuso psicologico. Le bambine e le adolescenti si rivolgono per lo piu’ per problemi relazionali con i genitori e con i coetanei, per denunciare abusi di tipo sessuale e per segnalare disagi conseguenti a problemi di natura sentimentale. I piu’ piccoli (da 0 a 10 anni) chiamano soprattutto per problematiche conseguenti alla separazione dei genitori, situazioni di abuso fisico, di trascuratezza, di abuso sessuale. Emergono inoltre problematiche conseguenti all’assunzione di alcolici da parte dei genitori e per difficolta’ relazionali con persone che non fanno parte della cerchia familiare. Nei giovani tra gli 11 e i 14 anni, invece, emergono gravi problemi nei rapporti con il gruppo dei pari e difficolta’ relazionali di tipo generico; compaiono inoltre vere e proprie forme di abuso psicologico e disagi minori legati ai problemi sentimentali e alle difficolta’ scolastiche. Nei primi sei mesi del 2003 il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro ha accolto 608 richieste (il 31,8% del totale) di aiuto relative a situazioni di abuso fisico, sessuale, psicologico e trascuratezza. Sono soprattutto le femmine a rimanere vittime di abusi sessuali; le altre tre tipologie di abuso vedono come principali vittime i maschi. Rispetto all’eta’, e’ possibile osservare che sono i piu’ piccoli, i bambini fino a 10 anni, a rimanere maggiormente vittime di situazioni di abuso, seguiti dalla fascia di eta’ tra 11 e 14 anni e, infine, dai piu’ grandi. Ma chi sono i principali responsabili di questi abusi e maltrattamenti? Dall’analisi della tipologia degli abusanti emerge un dato sconfortante e allarmante: nel 71% dei casi ad abusare del minore e’ un componente del nucleo familiare ristretto. Il principale artefice di molte situazioni di abuso e’ il padre (45,6%), seguito dalla madre (37,2%) e in percentuali piu’ basse da altri parenti (7%). E’ possibile rilevare una maggiore incidenza della responsabilita’ paterna nei casi di abuso fisico; di quella materna nei casi di trascuratezza e di abuso psicologico; di altri parenti, conoscenti, estranei e di nuovi coniugi dei genitori nei casi di abuso sessuale.


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