Famiglia

Telefono Azzurro: “Guerra crea ferita della conoscenza sui missing children”

Nel convegno "Sui bambini non si tratta", oggi a Roma, il presidente Ernesto Caffo lancia l'allarme: "Tra i temi maggiori emersi in questa guerra c’è l’assenza di dati biometrici. Oggi non abbiamo prontezza di dove siano questi bambini, molti non hanno le tutele di garanzia necessarie. Il problema è allora dare spazio alla società civile nella tutela dei bambini scomparsi, su questo la digitalizzazione può fare tantissimo”. Il dramma dei 240mila minori deportati in Russia

di Barbara Polidori

Ogni guerra cancella confini, nega diritti e toglie voce alle persone. I primi a scomparire sono i bambini e la crisi umanitaria di questi mesi non li risparmia: 3 milioni di loro fuggono dalla guerra in Ucraina e il rischio che diventino vittime di tratta o di sfruttamento è altissimo. Compito delle istituzioni e del Terzo Settore è collaborare e ascoltarli anche quando si perdono le loro voci.

È quanto emerge dalla tavola rotonda organizzata da Telefono Azzurro che, in occasione della Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi del 25 maggio, ha organizzato il convegno “Sui bambini non si tratta. La scomparsa invisibile che fa rumore”, tenutosi a Roma presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva.

“Dobbiamo trovare una linea d’intervento con le istituzioni perché ormai l’emergenza è diventata urgenza”, ha affermato il professor Ernesto Caffo, presidente della Fondazione S.O.S. – Telefono Azzurro ONLUS.

Stando al dossier "Sui bambini non si tratta" presentato oggi, emergono dati importanti sul fenomeno sia a livello internazionale sia italiano: nel 2021 sono state rilevate infatti oltre 17.000 denunce di scomparsa nel nostro Paese, di queste 8.833 riguardano soggetti ancora da ritrovare.

In fuga e dispersi: l'assenza di dati sui bambini scomparsi

Se non monitorati, esodi e richieste di accoglienza dei profughi ucraini possono accrescere il rischio di disperdere i minori all’estero. “È importante che ci sia collaborazione tra istituzioni e non profit sul fronte della formazione e della ricerca, così con prefetture ed enti locali per scongiurare quest’ipotesi”, prosegue il professor Caffo “Tra i temi maggiori emersi in questa guerra c’è l’assenza di dati biometrici. Oggi non abbiamo prontezza di dove siano questi bambini, molti non hanno le tutele di garanzia necessarie. Il problema è allora dare spazio alla società civile nella tutela dei bambini scomparsi, su questo la digitalizzazione può fare tantissimo”, motivo per cui il 27 maggio Telefono Azzurro Onlus volerà infatti a Varsavia, per collaborare attivamente con le altre organizzazioni internazionali sul tracciamento dei bambini ucraini, molti dei quali prigionieri di guerra. “Oltre alle violenze subite dai bambini ucraini, si stima che 240mila di loro siano stati deportati in Russia”, stando all’Ambasciata ucraina in Italia, oggi relatrice all’evento.

La scomparsa di bambini e adolescenti è un tema centrale della crisi ucraina: l’emergenza sta avendo un effetto a catena con implicazioni nei paesi di confine, anche a molta distanza. I dati internazionali e nazionali fanno comprendere l’entità della questione, analizzando anche come gli arrivi in Italia siano in crescita giorno per giorno, andando a toccare diverse categorie vulnerabili: secondo i dati del ministero dell’Interno oggi sono 121.285 i profughi ucraini in Italia, di cui 40.350 minori.

Se a livello nazionale è possibile tracciare una stima, è sempre più difficile armonizzare i dati a livello internazionale e coordinarsi con i Paesi europei che accolgono. “Chiediamo che il Governo si faccia promotore di una task force europea per tutelare i diritti dei bambini. È necessario raccogliere i loro dati biometrici e stilare una checklist sanitaria delle fragilità di mamme e bambini”, ha suggerito durante l’evento l’on. Paolo Lattanzio, membro per la commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza.

“Ogni giorno scompaiono circa 30 minori” – ha affermato il prefetto Antonino Bella, commissario straordinario del Governo per le persone scomparse – “Su 5.500 denunce di scomparsa in Italia, oggi 3.500 riguardano minori e sulla base delle nostre indagini, sappiamo che se sono italiani c’è l’80% di possibilità che i bambini siano ritrovati, se stranieri scende però al 20%”. Se consideriamo che i minori stranieri non accompagnati rappresentano una categoria significativa in Italia, capiamo quanto la criminalità approfitti oggi della non tracciabilità: secondo i dati del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, durante il 2021, gli ingressi solo nel territorio italiano sono stati di 16.575 bambini e adolescenti.

“Il tema centrale sulle banche dati riguarda la mancanza di interoperabilità. Molte non permettono di attingere alle informazioni in modo massivo perché hanno sistemi web services che non permettono integrazioni dirette dei dati biometrici, per questo serve metterle in linea”, ha spiegato Giuseppe Linares, Direttore della 1° Divisione del Servizio Centrale Anticrimine.

La difficoltà nel risalire ai dati biometrici, non aiuta a ricostruire lo storico di molti bambini e a rintracciarli. “Quello che è successo durante le prime ore di questa crisi lo paghiamo come una ferita di conoscenza. Il passaggio dei bambini dai confini dell’Ucraina verso l’Europa ha portato all'entrata nell’area Schengen di tante situazioni talvolta di grande fragilità e sofferenza. La spontaneità dell’accoglienza italiana ha portato a ospitare i bambini senza la capacità sistematica di monitorarli” – ha spiegato Caffo – “Per questo abbiamo costruito delle linee per dare aiuto alla comunità ucraina in tutta Europa e difendere la loro unità nazionale”.

I numeri della solidarietà: accoglienza e linee d'aiuto

Per molti bambini in difficoltà è più facile chiamare una linea di aiuto anziché contattare la polizia. Da qui parte il Numero Unico Europeo per i Bambini Scomparsi 116000, un numero di emergenza (hotline) afferente al Ministero dell’Interno, che ne ha affidato la gestione operativa al Telefono Azzurro. Il servizio è gratuito, multilingue, sempre attivo, raggiungibile da telefonia fissa e mobile in tutta Italia, tramite email all’indirizzo segnalazioni@116-000.it e sito web www.116-000.it.

Grazie al Numero Unico Europeo per i Bambini Scomparsi – 116000 – è stato possibile avere un quadro della situazione attuale: sono oltre 6 milioni i rifugiati in fuga dall’Ucraina, la metà dei quali bambini. Gli sfollati interni sono invece più di 8 milioni con picchi di flusso verso due destinazioni: Polonia e Romania. Secondo quello che emerge dal dossier di Telefono Azzurro, nel 2021 oltre la metà dei casi gestiti (57%) dalla linea 116000, ha riguardato casi di bambini scomparsi del programma europeo “Missing Children in Migration”, a cui il servizio si rivolge per dare ascolto ma anche voce, laddove i minori restano inascoltati.

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