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Telefono Azzurro: bambini e carcere, dramma ignorato
Mentre prosegue la raccolta fondi sulle reti Rai tramite l'Sms 48582, Telefono Azzurro denuncia: migliaia di bambini, in Italia, i cui diritti fondamentali sono negati. Sono i figli dei detenuti
Roma, 10 gennaio – Ci sono migliaia di bambini, in Italia, i cui diritti fondamentali sono negati: sono i figli di detenuti (nel 2007 15.548). ?Nonostante la presenza di norme che garantiscono una tutela formale dei diritti dell?infanzia ? dichiara il Presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo nel corso della campagna di raccolta fondi sulla Rai tramite l?Sms 48582 ? nel rapporto con il mondo carcerario esistono ancora drammatiche violazioni?.
E? necessario tutelare i diritti di questi bambini e adolescenti non solo quando vivono una condizione di separazione dal genitore detenuto, ma a maggior ragione quando – come accade per alcuni bambini da 0 a 3 anni – vivono in carcere con le loro madri.
Secondo la Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo ogni bambino ha il diritto di avere una famiglia e di crescere in maniera armoniosa e dignitosa all?interno di essa. E? quindi a rischio ogni condizione familiare che limiti i suoi potenziali evolutivi.
?Non ci si può dimenticare ? continua Caffo – che un detenuto con figli è comunque un genitore. Per i bambini e le bambine figli di detenuti il rapporto con il genitore è un bisogno fondamentale che non può essere negato. A ciò va aggiunto ? conclude ? che il bambino che entra in contatto con il carcere è esposto ad una situazione difficile da comprendere e da affrontare?.
Cosa fa Telefono Azzurro per i bambini figli dei detenuti?
Dal 1999 Telefono Azzurro gestisce il Progetto ?Bambini e Carcere?, nato come impegno dei volontari e rivolto alla tutela di quei bambini di cui uno o entrambi i genitori sono detenuti. La prima delle iniziative attuate, il ?Nido?, è rivolta a bambini da 0 a 3 anni che si trovano in carcere con la propria madre e nasce dalla volontà di supportare la relazione madre-bambino.
La seconda iniziativa mira invece a supportare quei bambini e adolescenti che si recano periodicamente in visita al genitore detenuto ed è pensata per attenuare l?impatto con la dura realtà carceraria attraverso la permanenza in una ?Ludoteca? prima, durante o dopo il colloquio con il genitore.
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