Welfare
Telefono anti schiavi Ecco la sfida italiana
Spot in tv, 4 milioni di dépliant nelle scuole e una Carta dei diritti: queste in anteprima le iniziative decise dal governo. In attesa del marchio sociale
di Marco Piazza
Un numero verde attivo per tre mesi, uno spot da mandare in onda sui principali canali televisivi nazionale, un dépliant informativo da stampare in 4 milioni di copie e da distribuire gratuitamente, un sito Internet, una campagna nelle scuole. Contro il lavoro minorile il governo italiano ha deciso di fare sul serio. E a qualche mese dalla creazione di un apposito organismo composto dai ministeri del Lavoro e della Solidarietà sociale, dall?Unicef e dall?Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) sta per presentare le prime iniziative concrete. L?appuntamento è per il 16 aprile, terzo anniversario dell?assassinio del piccolo Iqbal Masih. «Il 16 aprile presenteremo la prima Carta di intenti per combattere questo grave problema, frutto di un patto tra governo, parti sociali e amministrazioni locali», anticipa Mirella Boncompagni, la dirigente del ministero della Solidarietà sociale che partecipa al tavolo. Ma oltre ai ?buoni propositi?, contenuti nella carta di intenti, partirà qualche iniziativa concreta. «Presenteremo un numero verde», dice la Boncompagni, «che verrà attivato per tre mesi dal 16 aprile, e che sarà operativo presso il Centro degli innocenti di Firenze. Servirà come monitoraggio dell?esistente. Per raccogliere le denunce dei minorenni sfruttati o di gente che li conosce e per capire quanti sono e dove sono». Sempre il 16 verrà poi presentato uno spot televisivo, realizzato in collaborazione con l?Unicef, e con l?Ilo. Lo spot farà riferimento ala storia di Iqbal, ma poi ci riporterà in Italia, dove il fenomeno purtroppo è assai diffuso». Altre iniziative saranno un sito Internet e la distribuzione di un dépliant stampato in 4 milioni di copie che informerà i ragazzini dei loro diritti.
E sempre nell?ambito della lotta a chi schiavizza i bambini non può non essere menzionata la conferenza Ilo di Ginevra (a giugno), dove sarà emanata una dichiarazione solenne, nella quale tutti gli Stati del mondo si impegneranno a combattere lo sfruttamento minorile. Intanto in Italia si continuerà a monitorare il fenomeno, sfruttando, oltre alle telefonate raccolte dai centralinisti del numero verde, anche i dati dell?Istat. «Abbiamo intenzione di concentrarci sulle scuole», spiega Maurizio Sacconi, direttore della sezione italiana dell?Organizzazione internazionale del lavoro. «Prenderemo in esame il comportamento degli studenti in un intero anno scolastico. Studieremo la durata e i motivi delle loro assenze e coinvolgeremo in questo lavoro anche gli insegnanti e, dove possibile, i familiari». Dal Parlamento arriva intanto una proposta che mira a coinvolgere anche le aziende. Una risoluzione della commissione Industria del Senato, che Verdi e Rifondazione intendono presentare presto in Aula, chiede al governo di istituire un marchio di qualità sociale da apporre sui prodotti fabbricati senza l?impegno di manodopera minorile. Si chiede inoltre la concessione di incentivi supplementari, sotto forma di agevolazioni tariffarie, ai Paesi che rispettino le convenzioni internazionali.
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