Famiglia

Telefonini, e ora guardiamoli anche dentro

Intervista con Anna Maria Serafini, presidente della Commissione Infanzia: serve un'Authority per vigilare sui nuovi media

di Maurizio Regosa

Si è appena conclusa la celebrazione della Giornata nazionale per i diritti dell?infanzia e dell?adolescenza, organizzata dalla Commissione parlamentare per l?infanzia con il sostegno del governo. Abbiamo posto alcune domande alla senatrice Anna Maria Serafini, che ne è la presidente. Vita: Finalmente decolla la Commissione parlamentare per l?infanzia. Quali le priorità? Anna Maria Serafini: Reagire subito a uno sconcerto che c?è nel Paese a proposito di videogiochi aggressivi, delle violenze fra minori. Come commissione vogliamo dare risposte. Pensiamo che questi fenomeni non vadano sottovalutati, ma possano essere occasione per riflettere. C?è condivisione in tal senso: non dobbiamo demonizzare tutti i ragazzi ma unitariamente dobbiamo denunciare alcuni disvalori presenti nella nostra società. Ad esempio la sopraffazione del ragazzo sul ragazzo non è solo un?offesa verso il debole, è esso stesso un atto debole. Ciò che accade discende anche dal fatto che i ragazzi vivono profonde insicurezze, non vedono un approdo certo, hanno ansia del futuro, una specie di depressione del futuro. Un conto è stigmatizzare episodi violenti, anche con atti esemplari. Altro conto è chiederci perché avvengono, perché coinvolgono così tanti giovani, perché i ragazzi non denunciano questi atti. Dobbiamo sostenere i genitori, gli insegnanti, gli stessi ragazzi cui dobbiamo spiegare che all?angoscia, all?ansia non si risponde con atti violenti ma investendo su se stessi. Picchiare un down non è solo un atto gravissimo verso il down, denota tutta la propria debolezza. Vita: A quando il garante nazionale per l?infanzia? Serafini: L?istituzione di un garante è una priorità. Vi hanno fatto riferimento il premier Prodi, il presidente del Senato Marini, l?Unicef, gli stessi ragazzi. Abbiamo apprezzato il fatto che il governo abbia deciso di far fare la legge al Parlamento: la legge è stata subito iscritta alla commissione Affari costituzionali. La commissione Bicamerale infanzia inizierà le audizioni, a partire dai garanti per l?infanzia di alcune Regioni. È stato fatto un grande lavoro in questi anni, è possibile convergere tutti su un testo unitario e farlo in pochi mesi. Vita: Cosa può dirci del Piano per le famiglie? Serafini: Nella Finanziaria è deliberato un piano molto importante a sostegno delle politiche familiari. Per la prima volta c?è a disposizione un fondo di 800 milioni di euro. Ma al di là del Piano per le famiglie, che noi apprezziamo e vorremmo arricchire al Senato, ci sono alcuni provvedimenti nei collegati che sono decisivi: l?innalzamento dell?obbligo formativo a 16 anni, lo stop al lavoro minorile sotto quell?età, un investimento a favore dell?autonomia scolastica e dell?edilizia scolastica, e infine abbiamo previsto sconti per libri di testo. La direzione è giusta: per la prima volta si inverte la spesa a favore dei diritti dell?infanzia e dell?adolescenza. Occorre continuare su questa strada. Magari prevedendo un fondo comune nel quale far convergere tutti i fondi destinati ai minori: è un modo per conoscere davvero quanto si spende nel nostro Paese per tutelare questi diritti. Sappiamo che l?Italia investe meno della metà della media europea, ma occorre essere più precisi. Vita: Il Piano partirà subito? Serafini: Alcuni aspetti possono essere avviati contemporaneamente. Il piano straordinario per i nidi, il fondo di contrasto alla pedofilia e alla prostituzione minorile. Abbiamo intenzione di proporre la costituzione di un fondo per contrastare ogni forma di violenza su minori e fra minori. Vita: La legislazione attuale è adeguata? Serafini: Va puntualizzata, anche relativamente alla sua applicazione. Mi sembra si debba lavorare di più sulla prevenzione della violenza e della pedofilia. Scontiamo grandi ritardi, anche dal punto di vista dell?organizzazione. Noi sosteniamo la creazione di una Authority che consenta di lavorare sui temi della violenza, che non è solo sessuale, con azioni mirate. Vita: Vede emergenza minori? Serafini: Ci troviamo di fronte all?aumento degli episodi di violenza su minori e tra minori, episodi che avvengono anche tramite i nuovi media: i videogiochi, la telefonia mobile, internet. C?è un grande scarto fra quanti accedono a questi mezzi e la scarsa attenzione ai contenuti. Anche da questa premessa, l?ipotesi di un?Authority. Stiamo lavorando con il ministero di Giustizia. Vita: Più controllo su internet? Serafini: Non solo internet, ma anche videogiochi e telefonia mobile? Vita: Cosa pensa del contratto di servizio della Rai? Serafini: Potrebbe prevedere alcune cose importanti. Siamo impegnati su questo fronte come su quello del Codice europeo, che traduce una direttiva Ue sui media. Il Codice europeo è in fase di revisione e la bozza parla di liberalizzare alcuni sistemi ma al contempo di rafforzare la tutela sui minori. Vita: Ma la Rai svolge un vero servizio pubblico? Serafini: La Rai può svolgere un enorme servizio pubblico. Come diceva Popper, la libertà si ferma nel momento in cui c?è una responsabilità. Cioè libertà e responsabilità vanno coniugate. Tramite la televisione passano messaggi per milioni di ragazzi: è importante avere in mente un asse pedagogico della televisione.


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