Sostenibilità

Telefonini: Calabrò. chiesta abolzione scatto alla risposta

Lo ha annunciato Corrado Calabro', presidente dell'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni, nel corso di "Tg2-10minuti"

di Redazione

Prosegue la rivoluzione nel campo della telefonia mobile: dopo il costo di ricarica, entro breve potrebbe essere abolito anche il cosiddetto scatto alla risposta. Lo ha annunciato Corrado Calabro’, presidente dell’Autorita’ per le Garanzie nelle Comunicazioni, nel corso di “Tg2-10minuti”: lo spazio di approfondimento giornalistico condotto da Maurizio Martinelli in coda all’edizione delle 20.30 del telegiornale diretto da Mauro Mazza. “Lo scatto alla risposta – ha spiegato Calabro’ – costituisce un’ulteriore anomalia. Spesso capita che in assenza di campo o a causa di problemi legati al servizio, la linea cada. E quando l’utente richiama e’ costretto a pagare nuovamente lo scatto alla risposta. Cio’ contraddice il principio secondo il quale e’ giusto pagare solo per il consumo effettivo. In tal senso abbiamo inviato una segnalazione al Governo affinche’ in sede di conversione del decreto Bersani si provveda anche su questo punto”. Ad una precisa domanda del conduttore, il garante per le comunicazioni ha risposto: “L’AgCom ha chiesto l’abolizione dello scatto alla risposta perche’ anche su questo punto deve valere il principio del consumo effettivo”. Corrado Calabro’, nelle sue vesti di presidente dell’Erg – l’organismo che raggruppa le Autority europee – ha poi aggiunto che si impegnera’ nella battaglia per la riduzione dei costi del traffico internazionale, il cosiddetto “roaming”. “Posso annunciare sin d’ora – ha detto Calabro’ – una buona notizia per i consumatori italiani: da luglio le tariffe del traffico internazionale saranno drasticamente ridotte”. Calabro’ infine ha fatto chiarezza sugli effetti dell’abolizione dei costi di ricarica. Ad una domanda circa gli eventuali aumenti dei piani tariffari vecchi e nuovi all’indomani del decreto Bersani, il garante per le comunicazioni ha risposto: “Non siamo in un regime dirigista, noi non possiamo imporre i prezzi al singolo operatore. E’ la concorrenza che gioca, e la concorrenza in Italia ha funzionato”.


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