Sostenibilità

Telefonia: via la “fascia sociale”, bolletta più cara per poveri

Pensionati soli o famiglie indigenti pagheranno circa 30.000 lire in piu'

di Gabriella Meroni

Vacanze di natale amare per centinaia di migliaia di utenti: con la scomparsa della “fascia sociale” tariffaria prevista per il basso traffico, la prossima bolletta telefonica sara’ piu’ salata per pensionati soli o famiglie indigenti che pagheranno circa 30.000 lire in piu’. A denunciarlo e’ l’Unione Nazionale Consumatori. ”Dal primo dicembre – rileva una nota – e’ entrata in vigore la delibera 314/2000 dell’Autorita’ delle comunicazioni che ha cancellato la tariffa agevolata di 50 lire a scatto (o secondi corrispondenti) per gli utenti a basso traffico. Questa delibera ha mantenuto soltanto il beneficio di un canone dimezzato (20.700 lire anziche’ 41.400), applicabile pero’ a condizioni rigorose correlate a un misero reddito (13 mln annui) e alla presenza nella famiglia di un invalido, di un anziano oltre i 75 anni o di un pensionato sociale”. Secondo l’Unione Consumatori, la combinazione di queste condizioni esclude dalla residua agevolazione la maggiore parte degli utenti che ne fruivano, che arriveranno a pagare anche 200.000 lire l’anno in piu’. Il tutto, denuncia ancora l’Unione dei consumatori, mentre restano irrisolti ogni mese migliaia di reclami a causa del mancato avvio della procedura di conciliazione prevista dalla legge con un danno per gli utenti di circa 35 mld l’anno. Solo Telecom e Tim finora hanno infatti deciso di ricorrere a procedure stragiudiziali per la risoluzione di controversie mentre l’Autorita’ delle comunicazioni ha predisposto un Regolamento che ”continua a restare chiuso in un cassetto”.


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