Sostenibilità

Telefoni, la violazione corre sul filo

Pratiche commerciali scorrette

di Redazione

Credito residuo, contratti a distanza, mancanza di trasparenza. Al settore delle comunicazioni va il record delle scorrettezze sanzionate negli ultimi tempi dall’Antitrust. Ma la scure dell’autorità si abbatte anche su banche, energia e molti altri campi. Sempre più spessoTelefonia, banche e energia. Settori sempre in primo piano quando si parla di pratiche scorrette e pubblicità ingannevole. 37 milioni di euro di sanzioni nel 2008 e il 2009 si preannuncia in aumento se si pensa che fino a ottobre l’ammontare delle sanzioni è già di 29 milioni 337mila euro. Le ripetute condanne dell’Antitrust confermano sempre di più che in Italia il mercato è caratterizzato da un altissimo livello di sistematica scorrettezza degli operatori. Soprattutto nel campo della telefonia (sanzioni per 11.304.700 euro solo nei primi dieci mesi del 2009) si assiste a un incremento delle violazioni e delle scorrettezze.
«Scorrettezza», commenta Alessandro Mostaccio responsabile del settore Telefonia di Movimento Consumatori, «tra gli operatori telefonici stessi che si traduce in una concorrenza basata più su chi viola con maggior profitto (in termini di acquisizione di nuovi clienti) le disposizioni della normativa di settore che sulla qualità e sulle caratteristiche dei propri servizi. Scorrettezza poi, a cascata, nei confronti dei propri clienti/consumatori determinata dalla sistematica mancanza di trasparenza (ad esempio, l’omissione di informazioni riguardanti i diritti), ma anche nell’adozione di comportamenti di per sé illegittimi in quanto contrari alla disposizioni di legge».
«Ci si rammarica solamente», conclude Mostaccio, «che, dato l’esiguo valore complessivo delle multe erogate, tale somma rappresenti, ormai per gli operatori di telefonia, un mero costo aziendale, neanche particolarmente oneroso, da inserire nel giusto rigo dei propri bilanci e non costituisca un efficace deterrente alla reiterazione di comportamenti analoghi».
Basti pensare che Fastweb, Telecom Italia, Wind e Vodafone, i principali operatori di telefonia, hanno accumulato 475mila euro di multa in una volta sola. Le scorrettezze riscontrate nell’ultima pronuncia dell’Antitrust riguardano il credito residuo e i contratti a distanza.

Wind, Telecom e Vodafone
sanzionati per il credito residuo
Tutte e tre le compagnie hanno ricevuto sanzioni per il mancato riconoscimento del credito residuo. È stata contestata dall’Autorità l’eccessiva presenza di formalismi all’interno della procedura stabilita dalle aziende per concedere la restituzione.Tale mancanza è, secondo l’Autorità, «idonea a pregiudicare la possibilità di scelta dei consumatori di rivolgersi ad un altro operatore, potendo indurre, peraltro, anche ad accelerare la fruizione del credito ancora in godimento presso l’operatore di provenienza. Nel caso in esame, si ritiene che, nel contesto di liberalizzazione del settore della telefonia mobile, con il riconoscimento di nuove forme di tutela per l’utente che decida di trasferire il proprio servizio presso altro operatore, i consumatori devono essere posti nelle condizioni di esercitare una facoltà che agevola il passaggio».

Fastweb multata per i contratti a distanza
Secondo l’Agcm, Fastweb ha omesso di adottare le cautele necessarie a garantire che ai consumatori contattati via telefono vengano fornite in modo trasparente e corretto tutte le informazioni rilevanti in ordine alle caratteristiche ed alle condizioni economiche delle offerte tariffarie proposte».L’Antitrust pone poi dei limiti precisi alle modalità di acquisizione del consenso attraverso la semplice telefonata contestando le modalità messe in atto da Fastweb: «La registrazione del consenso, che permette il controllo sul contenuto della telefonata, avviene in una fase già avanzata del contatto telefonico, solo dopo che gli operatori dei call center dovrebbero aver illustrato al consumatore tutte le caratteristiche del servizio promosso, utilizzando gli script di vendita forniti dalla società. Con riferimento a tale circostanza appare imprescindibile che il professionista adotti una serie di strumenti di prevenzione e di controllo sia con riferimento alla fase che precede la registrazione del consenso, che con riferimento a quella successiva, al fine di evitare che il consumatore possa venire fuorviato in ordine al reale contenuto dell’offerta commerciale proposta. In tale prospettiva, vale rilevare come nello script non sono presenti indicazioni, neppure di contenuto sintetico, sulle procedure e in via connessa sui tempi tecnici necessari per l’attivazione del servizio né in merito alla sussistenza di un diritto di recesso in capo all’utente, come previsto nel descritto quadro normativo, che può essere esercitato a decorrere già dal momento dell’inoltro».

Banche ed energia
Le cose non vanno meglio per banche e energia. Le banche sono una costante per le multe Antitrust e anche in questo caso si registra un aumento: 7 milioni 607mila euro in tutto il 2008 e già 11.416.500 euro nel 2009. L’energia invece è da poco entrata massicciamente nella classifica dei settori più sanzionati. «Questo succede da quando si è completato il processo di liberalizzazione del settore», chiarisce Ovidio Marzaioli, del Movimento Consumatori, «che ha portato le aziende a dover rivaleggiare sul mercato libero per l’acquisizione di nuovi clienti».

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