Mondo

Tel Aviv. Donna kamikaze si fa esplodere al mercato

Secondo un primo bilancio, sarebbero tre i morti e cinquanta i feriti.

di Ettore Colombo

Ancora sangue in Medioriente. Una donna kamikaze si è fatta saltare in aria davanti a un centro commerciale di Petah Tikva, un sobborgo nella periferia a nord est di Tel Aviv. Secondo un primo bilancio sarebbero tre i morti, oltre alla kamikaze, e una cinquantina i feriti. Le vittime sono un neonato, una bambina e una donna. Tra le decine di feriti, molti sono bambini. Sei persone sono ricoverate in condizioni gravissime. Stando alla ricostruzione fornita dalla polizia israeliana, l’attentatrice è scesa da un’automobile verso le 17 e 40 ora locale. Quindi, si è diretta verso l’affollato centro commerciale “Em Hamoshavot”, di fronte allo stadio di calcio. Dopo aver sparato a un agente di sicurezza, la donna ha fatto esplodere un ordigno del peso di circa dieci chilogrammi che aveva nascosto sotto gli abiti. L’attentato è stato rivendicato dalle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, l’ala militare di Al-Fatah, l’organizzazione guidata da Yasser Arafat. Il presidente palestinese Yasser Arafat ha, da parte sua, condannato l’attentato. Il leader palestinese ha respinto inoltre le accuse israeliane secondo le quali egli è responsabile dell’azione terroristica. Il ministro degli Esteri israeliano Shimon Peres ha invece dichiarato che il terrorismo va fermato con ogni messo “militare e politico”. La zona dell’attentato è stata isolata dalla polizia. Si teme che vi sia un altro attentatore palestinese pronto a entrare in azione. Nel pomeriggio era stato proclamato lo stato di allarme. I servizi segreti avevano infatti rilevato la presenza di due attentatori palestinesi che sarebbero giunti dalla Cisgiordania. A Gerusalemme, poi, in mattinata era stato disinnescato un ordigno posto in un condominio prima che esplodesse.


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