Cultura

Teheran minaccia di cessare cooperazione con l’Aiea

In caso di deferimento del dossier nucleare al Consiglio di Sicurezza Onu, l'Iran si sottrarrà al regime di controllo da parte dell'Agenzia.

di Chiara Brusini

L’Iran ha minacciato di cessare qualsiasi “misura volontaria di cooperazione”, incluso il controllo sugli sviluppi del suo programma nucleare, se il suo dossier fosse deferito al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Lo ha indicato stamane l’agenzia di stampa ufficiale iraniana Irna. “In caso di deferimento del nostro dossier (nucleare) al Consiglio di sicureza, i paesi europei perderanno la possibilità di cui dispongono attualmente, poiché il governo sarà obbligato, conformemente alla legge, a cessare qualsiasi misura volontaria di cooperazione” con l’Aiea (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica), ha dichiarato il ministro degli Esteri Manuchehr Mottaki. Il 17 dicembre, il presidente ultraconservatore Mahmoud Ahmadinejad ha promulgato una legge, votata in novembre dal parlamento, secondo la quale il paese può sottrarsi a un regime speciale di controllo delle sue attività nucleari e riprendere l’arricchimento dell’uranio se il suo “dossier nucleare venisse deferito al Consiglio di sicurezza dell’Onu”. Il capo della diplomazia iraniana ha consigliato agli europei di “dare prova di controllo, pazienza e saggezza”. “Consigliamo agli europei di separare la questione della ricerca da quella della produzione di combustibile nucleare e di non fare della propaganda a proposito delle attività di ricerca nucleare che erano state ingiustamente sospese”, ha aggiunto il ministro. “Se vogliono parlare della produzione di combustibile nucleare, siamo pronti a proseguire le trattative con la troika europea. In caso di rottura (dei negoziati con gli europei) l’Iran agirà unicamente in contatto con l’Aiea per garantire il suo diritto legale e naturale”, ha aggiunto Manuchehr Mottaki. Intanto il ministro degli Esteri britannico, Jack Straw, ha dichiarato che l’Onu potrebbe imporre delle sanzioni contro l’Iran, ma che è escluso il ricorso ad un’azione militare.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA