Welfare

TEENAGERS. In Abruzzo uno su tre si droga o beve

Lo rivela una ricerca realizzata dalla cattedra di Psichiatria dell'Universita' di Chieti

di Gabriella Meroni

Teenager sempre più preda dello sballo. In Abruzzo un adolescente su tre fuma spinelli, sniffa cocaina o alza troppo il gomito. E l’uso di queste sostanze si accompagna quasi sempre a disturbi caratteriali e della personalità, ma anche a problemi familiari e scolastici. Lo rivela una ricerca realizzata dalla cattedra di Psichiatria dell’Università di Chieti, presentata in anteprima durante il convegno nazionale interdisciplinare Abusi, maltrattamenti, violenze sui minori: i professionisti di interrogano, a Pescara domani e venerdì, organizzato dalla Cooperativa Lilium di accoglienza e recupero di minori e promosso dalla cattedra di Psichiatria dell’ateneo abruzzese.

Lo studio è stato condotto su 425 ragazzi fra i 14 e i 20 anni che frequentano 5 scuole superiori di Chieti. Secondo i dati raccolti, il 15% dei ragazzi alle superiori beve alcol regolarmente e in abbondanza, il 14% consuma spesso cannabinoidi, il 2% sniffa gia’ la cocaina. Uno sballo non privo di conseguenze. I ricercatori, sottoponendo agli adolescenti questionari per indagarne i tratti della personalita’, hanno scoperto che questi comportamenti e consumi si associano quasi invariabilmente a disturbi caratteriali e problemi familiari e scolastici. «I ragazzi che fumano le canne – avverte Massimo Di Giannantonio, coordinatore della ricerca e ordinario di Psichiatria all’Università di Chieti – sono poco ambiziosi e tendono a essere antisociali, ad esempio scappando di casa. Presentano solitamente problemi scolastici, come atteggiamenti negativi verso gli insegnanti e le regole della scuola. Spesso in classe si annoiano, preferirebbero non andarci e partecipano poco a tutte le attivita’ scolastiche». Non solo. Gli adolescenti che fanno già uso di cocaina hanno un quadro caratteriale ancor più complesso: tendono a presentarsi sotto una cattiva luce, non tollerano facilmente regole e leggi, non riescono a controllare le risposte emotive, sono istintivi e incapaci di trarre profitto dall’esperienza, prosegue lo psichiatra.


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