Welfare

Teatro&carcere. In scena 200 minori. Dalla cella al palco il passo è breve

A Milano c’è tempo fino al 30 dicembre per vedere i ragazzi del Beccaria alle prese con Shakespeare.

di Daniele Biella

Altro che buonismo. Si chiama Euro, è iniziato nel luglio 2005 con fondi della Ue (progetto Equal) e coinvolge i quattro Ipm – Istituti penitenziari minorili, di Palermo, Catania, Bologna e Milano. «In due anni e mezzo, almeno una decina di giovani ha trovato un lavoro che li aspettava alla fine della pena», spiega Eugenio Ceglia, 38 anni, siciliano, responsabile del progetto. «Il mezzo vincente? Il teatro».
Euro, infatti, prevede la messa in scena di diversi spettacoli teatrali aperti al pubblico e gratuiti, i cui attori sono sia detenuti degli Ipm sia membri di compagnie teatrali. «I 200 ragazzi coinvolti hanno potuto ?evadere? dalla condizione di reclusi, ma non solo: hanno imparato a recitare, curato le scenografie, i costumi, gli allestimenti», continua Ceglia. Teatroterapia e formazione lavorativa fianco a fianco. A dicembre 2007 è arrivata la grande occasione: «Ciascuno dei quattro Ipm sta portando in scena il proprio spettacolo: a Bologna, Catania e Palermo nei teatri costruiti all?interno delle carceri, a Milano nella sede dell?associazione Puntozero». I temi trattati? «Tutte opere di Shakespeare, da Romeo e Giulietta a King Lear, in cui il tema principale è la famiglia, gli affetti, l?importanza delle relazioni personali». Nelle prime tre sedi il riscontro è stato ottimo. L?ultima opera ad andare in scena (dal 20 al 30 dicembre, info: 02.36531153), quella di Milano, è stata la più ardita. Spiega Giuseppe Scutellà, regista dello spettacolo: «Il risultato è stato un?opera portata in scena da 10 attori e almeno 80 operatori di scena, la maggior parte dei quali sono del Beccaria». Quanti però non si dice. «In due anni i ragazzi in istituto hanno raggiunto ottimi livelli di professionalità, lo spettatore non capisce chi è detenuto e chi no».

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