Formazione

Teatro: boom dei giovani

Sono 5 milioni 270 mila i biglietti staccati finora nella stagione, 250 mila in piu' rispetto all'analogo periodo della stagione precedente

di Redazione

E’ boom per il teatro, soprattutto di prosa, e grazie ai giovani. Lo rileva la Borsa del teatro del Giornale dello spettacolo che sottolinea come ”il pubblico dia prova di fiducia e passione nonostante i tagli al Fondo unico per lo spettacolo (Fus) e le enormi difficolta’ strutturali a cui sono sottoposte le realta’ della prosa, con spettacoli che nascono e vivono tra mille ostacoli” e nonostante si registri un calo nell’insieme dell’ industria dello spettacolo. Sono 5 milioni 270 mila i biglietti staccati finora nella stagione, 250 mila in piu’ rispetto all’analogo periodo della stagione precedente (1 luglio 2005 – 2 aprile 2006 con lo stesso periodo del 2004/2005). La spesa e’ invece passata da 75 milioni 953 mila euro a 81 milioni 894 mila. L’ andamento positivo rilevato dalla Borsa Teatro e’ confermato anche dal direttore dell’Ente Teatrale Italiano, Marco Giorgetti: ”nei teatri gestiti dall Eti, a Roma, Firenze, Bologna, l’andamento della stagione e’ stato finora particolarmente brillante. Motivo di grande soddisfazione e’ che gli spettacoli sono frequentati da numerosi giovani, dando prova di un ricambio generazionale che conforta per i programmi futuri. Si riscontra, tutto sommato, notevole entusiasmo per il teatro, con un attenzione rivolta principalmente ai classici”. Anche il critico Andrea Bisicchia punta l attenzione sull aumento della presenza dei giovani a teatro: ”nel mio girovagare come critico da una sala teatrale all altra, noto con piacere un forte afflusso di pubblico giovane, fenomeno che negli ultimi tempi si e’ manifestato in modo marcato. E evidente il desiderio delle nuove generazioni di fuggire dall’assillante limite degli spettacoli virtuali della televisione per inoltrarsi nel magico mondo del reale e del sociale. Il teatro e’ piu’ che mai vivo, sbaglia chi lo penalizza nelle sue istituzioni, e chi, nell’indifferenza, gli assegna un ruolo secondario”.


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