Mondo

Teatro: Africa e Mediterraneo sbarcano al “Piccolo” di Milano

Per la stagione 2004-2005, il celebre teatro milanese dedica parte del cartellone al Mediterraneo e al continente africano

di Joshua Massarenti

?I prossimi ottobre, novembre e dicembre, in parallelo con la stagione regolare, saranno dedicati alla scoperta di un rapporto Nord-Sud attraverso l?apertura al Teatro che si affaccia sul Mare Nostrum, come dicevano gli antichi, ma anche più giù, verso il cuore dell?Africa?. Queste le parole espresse da Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano, che ben riflettono la ?svolta? artistica operata dal tandem Escobar-Ronconi per la stagione 2004-2005. Una svolta che proietterà il pubblico teatrale al di là dalle frontiere europee, spingendolo sulle rive del Mediterraneo, fino al cuore dell?Africa centrale. A cominciare dal ?Festival del teatro d?Europa?, tradizionalmente ospite di registi e spettacoli europei (e ?occidentali?), che quest?anno (nei mesi di ottobre e novembre) dedicherà la sua sesta edizione al Mediterraneo. ?Ospite d?onore sarà l?Egitto?, ha sottolineato Escobar, ?che a sua volta accoglierà l?Arlecchino di Soleri ad Alessandria, ma tra i Paesi invitati c?è ad esempio il Libano, con le sue tradizioni e la sua vivacità culturale, oltre a Tunisia, Turchia??. Il ?Festival d?Europa? dedicato al Mare Nostrum risponde in qualche modo al processo di ?avvicinamento? intrapreso alcuni fa dal Piccolo Teatro di Milano con le realtà culturali e politiche che si affacciano sul Mediterraneo. A partire dai partenariati instaurati con teatri dell?Italia meridionale e della Spagna. Ma l?apertura ad entità artistiche del Maghreb e del Medioriente costituisce una novità assoluta. Altrettanto nuova appare la scelta fatta dal Piccolo di ospitare sul suo palcoscenico più importante (il Teatro Strehler) uno spettacolo teatrale dedicato al genocidio rwandese. A dieci anni di distanza, con ?Rwanda94? il teatro milanese sembra voler richiamare l?attenzione del suo pubblico (o forse anche ad uno nuovo, chissà, multietnico) ad uno dei crimini più efferrati mai compiuti nella storia più recente dell?umanità. Di sicuro, mai il Piccolo Teatro di Milano aveva offerto tale riguardo all?Africa sub-sahariana. ?Rwanda94? è stato allestito dalla compagnia teatrale belga Groupov che, assieme a registi, cantanti e attori rwandesi, affronta il genocidio ?attraverso una creazione di grande valore etico, di grande impegno civile e umanitario, oltre che di raffinata fattura? prova a spiegare a Vita Antonio Calbi, ideatore e curatore della tournée italiana di ?Rwanda94?. ?Portare questo spettacolo in Italia e a Milano non è stato cosa facile? prosegue Calbi, ?per via della sua durata (cinque ore) e del soggetto trattato (un genocidio in Africa). Trovare i fondi si è rivelato un?impresa fuori dal comune. In special modo le partnership private erano molto restie nell?abbinare il loro marchio ad un progetto simile. Una cosa inspiegabile perché qua si parla di tematiche sociali e umanitarie fortissime che non possono lasciare indifferenti i cittadini italiani. Questo genocidio ha una dimensione universale che ha ben pochi precedenti nella storia contemporanea?. Da parte sua, con questa scelta, il Piccolo sembra essere rimasto fedele all?idea di interpretare il Teatro come specchio della contemporaneità che ci consente di capire al meglio la Storia.


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