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Tavolo Iraq: “Basta con l’occupazione del Paese”

Il cartello che riunisce 40 associazioni e organizzazioni non governative che si erano dichiarate contro la guerra in Iraq esprime "rispetto per le vittime di Nassiriya"

di Stefano Arduini

Oltre 40 associazioni e organizzazioni non governative si sono riunite,
nell’imminenza dell’attacco all’Iraq, nel “Tavolo di Solidarietà con le
popolazioni dell’Iraq” con l’intento di coordinare e organizzare le
iniziative italiane di soccorso alle vittime e di intervento umanitario.

Comune a tutte le organizzazioni era il riconoscimento nella manifestazione mondiale per la pace del 15 febbraio, la contrarietà alla guerra e la conseguente non disponibilità a collaborare con i Governi, compreso quello italiano, che hanno partecipato alla guerra e all’occupazione dell’Iraq o le hanno appoggiate.

Per essere presente a fianco della popolazione irachena, il “Tavolo” ha
quindi lanciato una campagna di sottoscrizione popolare e ha avviato
rapporti con l’ufficio degli aiuti umanitari della Unione Europea e con le
agenzie delle Nazioni Unite.

A otto mesi dalla sua nascita il “Tavolo” fa un primo rapporto sui risultati
della propria attività.

Sette organizzazioni aderenti al Tavolo sono state attive in Iraq sin dai
primi giorni dopo la fine dei bombardamenti, mentre due organizzazioni
avevano mantenuto una presenza anche durante i conflitto contribuendo alla apertura di un campo per sfollati.

Due convogli umanitari contenenti medicinali di urgenza organizzati dal
Tavolo, giunti a Baghdad il 15 aprile, prima che gli Usa dichiarassero
terminati i combattimenti, sono stati tra i primi aiuti ad entrare in Iraq.
Sono seguiti altri tre convogli nei primi giorni di maggio organizzati da
singoli organismi.

Immediatamente dopo sono stati avviati interventi in tutte le zone del paese ed in particolare a Baghdad, Bassora, Kirkuk, Kerbala, Mosul, Ad Diwaniy nei settori della potabilizzazione delle acque, della assistenza sanitaria, della assistenza a fasce vulnerabili della popolazione (bambini ed anziani), del ritorno dei profughi, dello sminamento umanitario, dell’ educazione per un valore totale di oltre 5 milioni di Euro, con finanziamenti ECHO, ONU, enti locali ed altri donatori privati italiani, che hanno raggiunto oltre 800.000 beneficiari.

Attualmente le organizzazioni del “Tavolo” sono presenti con circa 40
operatori italiani e oltre 100 iracheni in tutto il paese proseguendo il
lavoro negli stessi campi di emergenza prima individuati ed cominciando ad avviare iniziative di sostegno alla nascente società civile irachena
(apertura di un centro servizi per ONG locali, sostegno alla stampa
indipendente, realizzazione di partnership con soggetti locali, ecc.).

E’ in questa direzione che il Tavolo di solidarietà convoglierà i fondi
raccolti con la sottoscrizione popolare in Italia finanziando progetti
presentati da organizzazioni locali.

La esperienza del Tavolo Iraq testimonia il valore aggregativi di scelte
politiche e umanitarie coerenti e di alto profilo e la possibilità di
contribuire ad alleviare le sofferenze della popolazione in Iraq e alla
ricostruzione materiale e sociale del paese senza bisogno di copertura e
tutela militare.

Avendo considerato illegittime la guerra e l’occupazione militare del
territorio, il Tavolo Iraq ha fin dall’inizio criticato la decisione
italiana di inviare militari e di partecipare al governo dell’Iraq che è
apparso agli occhi degli iracheni come un’imposizione di tipo coloniale. Ha chiesto invece che i fondi stanziati, quasi 40 milioni di euro al mese, venissero utilizzati per interventi a sostegno della popolazione irachena sia in forma diretta che attraverso le agenzie dell’Onu e le organizzazioni
non-governative.

A sostegno di questa richiesta il Tavolo ha lanciato una petizione popolare che sta ricevendo migliaia di adesioni e che, con le prime sottoscrizioni, è stata depositata questa mattina alla presidenza della Camera dei Deputati con richiesta, ai sensi del regolamento, di essere iscritta all’ordine del giorno della commissione Esteri. La raccolta delle firme continua con l’obiettivo di 50.000 sottoscrizioni.

Il Tavolo di solidarietà con le popolazioni dell’Iraq esprime il più
profondo cordoglio per le 31 vittime dell’attentato di Nassiriya. Un
attentato odioso ed esecrabile. Il momento del raccoglimento e del lutto va rispettato; al tempo stesso non va però dimenticata la realtà: la non
legittimità della guerra e dell’occupazione del paese. Riteniamo che solo la fine di questa situazione di illegalità potrà avviare una fase nuova che
potrà portare finalmente ad un periodo di pace per le popolazioni dell’Iraq.
Ci auguriamo che questo avvengo al più presto.

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