Volontariato

Tavola della Pace, la verità di Lotti

Dopo gli appunti dell'Agesci il coordinatore della Tavola della Pace Flavio Lotti risponde: «L’unità deve prevalere sul conflitto. Incontriamoci. Discutiamo di tutto quello che riteniamo importante e poi partecipiamo insieme alla Marcia». A stretto giro di posta la replica dell'associazione

di Lorenzo Alvaro

Il caso era esploso con una lettera che i vertici dell'Agesci avevano mandato a tutti i propri associati e di cui, su Vita.it, vi avevamo dato conto.

Agesci annunciava l'uscita dalla Tavola della Pace oltre che la propria clamorosa assenza alla Marcia PerugiAssisi '14. Nella comunicazione attaccava frontalmente il coordinatore della Tavola, Flavio Lotti.

Tre, in particolare erano stati i punti che sottolineati dall'associazione: la mancanza di chiare e definite regole statutarie, l'assenza di un bilancio e infine la richiesta di sostituzione del coordinatore. A ruota di Agesci sono uscite dalla Tavola andando a costituire un nuovo soggetto, la Rete della Pace, (pur mantenendo la propria partecipazione alla Marcia), anche tante altre associazioni. In particolare Arci, Acli, Legambiente e Focsiv. Una spaccatura interna che fino ad oggi non aveva visto alcun commento da parte del coordinatore.

In queste ore è arrivata una lunga lettera che, punto per punto, prova a fare chiarezza e rispondere alle criticità sollevate da Agesci. Ecco alcuni stralci della risposta di Flavio Lotti (in allegato il testo integrale).       
 
«Mi duole dover dire che i presidenti di Agesci, Marilina Laforgia e Matteo Spanò, si sono rifiutati di incontrarmi, non hanno mai partecipato ad alcuna riunione della Tavola della pace, si sono sempre fatti rappresentare da una sola persona che, invece di operare per la pace e la riconciliazione, ha evidentemente seminato veleni e calunnie che uccidono». Questa è la prima considerazione, amara, di Flavio Lotti.

Che poi entra nel cuore della faccenda. «Per 17 anni, la Tavola della Pace ha operato con una struttura informale», scrive, «la sua gestione aperta, autonoma e indipendente da ogni interesse politico e personale ha consentito a tantissime persone, gruppi, associazioni e istituzioni di ogni parte d’Italia di avere un punto di riferimento e di confronto. Tutti gli interessati hanno potuto partecipare attivamente quando lo hanno ritenuto possibile e opportuno. L’ampio elenco delle iniziative realizzate descrive il senso e il valore di questa esperienza».

La questione più spinosa è certamente quella economica. Lotti spiega: «Per tutto questo tempo, la Tavola della pace ha operato grazie al lavoro (in massima parte volontario) di un piccolo gruppo di persone coordinate dal sottoscritto e al sostegno del Coordinamento degli Enti Locali per la pace. Tutte le attività sono state realizzate grazie ai sacrifici di diverse persone e all’elaborazione di progetti finanziati di volta in volta da Enti Locali e istituzioni diverse». «È giusto che si sappia che nessuna associazione nazionale, Agesci compresa, ha mai contribuito economicamente al funzionamento della Tavola della pace e alla realizzazione della Marcia Perugia-Assisi», sottolinea il coordinatore che aggiunge, «Il sottoscritto, pur essendosi caricato della responsabilità amministrativa e gestionale di tutte queste attività, non ha mai percepito un solo euro di compenso». Non solo: «tutti i bilanci delle marce Perugia-Assisi sono stati puntualmente consegnati agli enti pubblici finanziatori e agli organi pubblici competenti e sono disponibili per la consultazione. Perché spargere generiche accuse infamanti?».

Inoltre Lotti ha pubblicato online i bilanci delle ultime tre marce della Pace (2007, 2010, 2011).

Lotti ci tiene anche a chiarire quello che sembra essere stato il casus belli: la sua candidatura alle politiche 2014 nelle fila di Rivoluzione civile, il partito di Ingroia. Un'avventura conclusasi con un fallimento elettorale. Secondo Agesci il coordinatore, che dopo la caporetto delle urne era tornato al suo posto senza parlarne con le associazioni, avrebbe macchiato così l'autonomia e indipendenza della Tavola.
«In merito alla mia candidatura alle elezioni politiche devo ricordare che, in primo luogo, nessuno può essere discriminato per aver esercitato un proprio diritto/dovere costituzionale; devo aggiungere poi che mi sono candidato perché penso che ogni costruttore di pace deve contribuire alla costruzione di una politica di pace. Infine bisogna ricordare che coordinare per 17 anni la Tavola della pace è stato un impegno molto bello ma faticoso. Per lungo tempo infatti ho sollecitato senza successo un ricambio e una maggiore assunzione di responsabilità da parte delle grandi associazioni nazionali a condizione che fosse salvaguardato lo spirito della Tavola».

Agesci, per voce dei presidenti del Comitato nazionale, Marilina Laforgia e Matteo Spanò, ha subito replicato.

«La Tavola della Pace nasce sicuramente come rete di natura informale», spiegano dall'associazione, «ma è evidente che una rete non può rimanere in questo stato per troppo tempo. Da qui la richiesta di diversi soggetti di garantire regole certe, struttura definita ed organi in grado di governare la Tavola della Pace. Le regole avrebbero aiutato, proprio perché condivise, a creare un clima più sereno ed un quadro di tutela per tutti».

Sul tema finanziario viene ribadito il problema, «in assenza di regole certe anche la gestione finanziaria non ha mai avuto un profilo chiaro. Sullo stesso sito, non facilmente navigabile, non si trova traccia di bilanci (a parte quelli relativi alle ultime tre marce caricati in queste ore ndr). La Tavola ha condotto nel corso degli anni numerose campagne meritorie, iniziative diffuse nel territorio e non c'è un solo dato in possesso di chi per anni ha contribuito a questo percorso».

Infine una puntualizzazione sulla figura del coordinatore «abbiamo chiesto diverse volte a Flavio Lotti un ricambio che partisse dalla sua persona, proprio per le logiche di cui sopra. In Agasci una persona non può ricoprire un incarico per più di 6 anni, secondo quel principio che riguarda anche i ruoli istituzionali e qualsiasi altro ruolo di responsabilità e rappresentanza in ogni ambito della società civile».

 


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