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Tavola della Pace: in Medio Oriente Italia prenda iniziativa

L’Italia deve prendere l’iniziativa perché l’Unione Europea metta a disposizione dell’ONU la forza di interposizione, mediante l’adozione di una “azione comune” ai sensi dell’art. 14 del Trattato sull

di Paolo Manzo

Non c?è tempo da perdere. La forza di pace dell?Onu si deve fare subito, senza esitazioni e ritardi. Ogni ostacolo frapposto all?invio nel sud del Libano della forza di interposizione proposta ieri da Kofi Annan e sostenuta dalla Gran Bretagna e dall?Italia è un chiaro sostegno dato alla prosecuzione delle stragi di guerra.

Una forza di interposizione dell?Onu deve essere inviata urgentemente, con le stesse e finalità (protezione delle popolazioni civili e prevenzione di nuove azioni armate) anche nella Striscia di Gaza.

L?Italia deve prendere l?iniziativa perché l?Unione Europea metta a disposizione dell?ONU la forza di interposizione, mediante l?adozione di una ?azione comune? ai sensi dell?art. 14 del Trattato sull?UE.
La decisione di azione comune deve essere presa rapidamente al fine anche di prevenire l?eventuale esercizio del potere di veto nel Consiglio di sicurezza.
La missione deve avere il carattere di autentica forza ?sopranazionale? delle Nazioni Unite e non di ?coalizione?.
Il comando sul campo, sempre sotto diretta autorità delle Nazioni Unite, deve essere assicurato dall?UE in quanto tale non da un singolo stato né dalla NATO.
L?UE è a ciò legittimata dal Trattato sull?UE e dagli accordi sottoscritti con le Nazioni Unite e ha strutture e capacità operative idonee per assolvere a questo compito.
La forza di interposizione deve avere nel suo seno una forte componente ?diritti umani? (la cosiddetta ?human rights dimension?) costituita da un?apposita struttura con personale specializzato.

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