Politica

TAV… cerimonia di chiusura delle Olimpiadi

Dal nostro inviato sul fronte no tav. La cronaca di una giornata che è destinata a lasciare una scia di tensione. E che mette a rischio lo svolgimento dei prossimi Giochi invernali

di Maurizio Pagliassotti

VENAUS (Val di Susa) – C’è qualcosa di sporco nell?evoluzione della storia TAV in Valle Susa. Qualcosa che va oltre il solito quadro degli indiani che si oppongono ai cow-boy e che conduce alle Olimpiadi invernali del 2006: una decisiva partita mediatica che mescola istituzioni locali e Governo.

Si rimane interdetti da un uso della forza sproporzionato, buono per un film di Bruce Willis, ma non adatto alla madame da presidio di Venaus. Dopo una settimana di resistenza i “no tav” erano stanchi, al presidio, giorno dopo giorno, c’erano sempre meno persone. Troppa stanchezza, troppo freddo. La notte poi, i presidianti non erano che poche decine, chiusi nelle tende, convinti che i poliziotti e i carabinieri dall?altra parte della barricata, al massimo, avrebbero fatto un po? di casino ma che i manganelli li avrebbero tenuti bassi.

Era solo questione di tempo ed i no TAV sarebbero crollati, lo dicevano anche loro: ?non possiamo andare avanti così.? Poi ci sono state, il giorno prima dello sgombero, le dichiarazioni delle istituzioni locali (Comune, Provincia, Regione), tutte di centro sinistra, che pur straforevoli (però con grosse spaccature al loro interno) invitavano a una tregua per salvare i Giochi Olimpici.

Poche ore e dal Ministero dell?Interno è partito l?ordine di far sgomberare con il massimo clamore possibile le madame del presidio ed i loro mariti-figli-nipoti anarco insurrezionalisti. Il tutto recintando un prato grande come un campo da calcio e nulla più, perché gli scavi del sondaggio inizieranno a marzo.

E allora si capisce benissimo quali siano i collegamenti, il torbido, i giochi politici che passano sulle pelle della gente. Si capisce fin troppo bene che a Roma desiderano, vogliono, pretendono che le Olimpiadi vengano uno schifo perché se riuscissero potrebbero essere un pericoloso spot elettorale per le istituzioni locali che stanno organizzando i giochi, e quindi per il centro sinistra nazionale.

Congetture, si dirà, complotti. Eppure gli indizi non mancano, anzi, abbondano. Le polemiche un giorno sì e l?altro pure di Mario Pescante, uomo forte del governo all?interno del Toroc, impegnatissimo a ripetere come gli organizzatori locali siano dei ?provinciali?, che le Olimpiadi siano poco conosciute, che quello non va e quell?altra non è a posto. Il silenzio totale della RAI a due mesi dall?accensione della fiaccola olimpica. La latitanza degli sponsor istituzionali che hanno lasciato il TOROC in un mare di debiti. I ripetuti allarmi terrorismo per Torino 2006. E adesso i tafferugli, le immagini dei pestaggi sulle montagne olimpiche che fanno il giro del mondo. Può esistere mediaticamente qualcosa di peggiore?

E purtroppo non è difficile immaginare che tutto questo sia solo l?antipasto di quanto accadrà tra breve. Da queste parti i no tav fanno il conto alla rovescia per il passaggio della fiaccola in valle, fissato per il 5 febbraio. Però la aspettano con animo meno gioioso del solito “Olimpiadi rovinate”, popolazione locale aizzata per bene, ma anche istituzioni locali in forte crisi politica perché l?ala sinistra delle tre istituzioni scalpita e tutti e tre i governi locali scricchiolano, e quindi si potrà tranquillamente dire ?vedete, la sinistra non può governare perché troppo lacerata la suo interno.?

Una situazione che in molti sottovalutano, nascondendosi sotto le assurde frasi che vedono ?in una minoranza di valligiani? coloro che protestano. Altra benzina sul fuoco. Solo per avere un?idea dello scontro, in questo momento a Sant?Ambrogio, per le strade sta passando una pattuglia di vigili che megafono alla mano invita a gran voce la popolazione ?ad aderire alla protesta per i gravissimi atti di violenza?. Pessimo segno. La Val Susa si sta chiudendo a riccio e presto esploderà. E chi si deve mettere l?anima in pace sono coloro che sperano nella rassegnazione di questi valligiani.

Link Utili:

  • No TAV Torino;
  • No TAV;
  • Legambiente ValSusa;
  • No TAV Almese
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