Cultura

Tassare Internet per la cultura? La Borletti dice no

È un progetto a cui sta lavorando Hollande per rilanciare le produzioni francesi. Un balzello dell’1% su tutti i prodotti che si connettono alla rete. Dice il neo sottosegretario: «Un’idea sbagliata che renderebbe impopolare la cultura»

di Giuseppe Frangi

Tassare ogni apparecchio connesso a Internet per finanziare la cultura? È la proposta lanciata da Pierre Lescure, il co fondatore di Canal Plus (la prima tv via cavo europea) e presentata ieri al presidente Holland. La tassa sarebbe dell’1% e vorrebbe controbilianciare un’invasione internet di marca anglosassone con la possibilità di sostenere prodotti culturali francesi. Non a caso in ambiente anglosassone la proposta è già stata battezzata “iTax”. Sul Corriere della Sera Gian Arturo Ferrari, con un intrevento in prima pagina, rilancia l’idea anche per l’Italia.

È scettica invece il neo sottosegretario alla cultura Ilaria Borletti, interpellata da Vita: «I fondi per la cultura vanno presi da altri cespiti. Non mi sembra una buona idea, anche perché va a colpire uno dei pochi settori oggi trainanti l’economia». Lei ha appena constato che il budget per la cultura in Italia… Non potrebbe essere un rimedio epr invertire la tendenza? «Non perché oltretutto avrebbe una percezione molto negativa presso il pubblico. È vero che dal 2000 al 2013 la percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura è scesa da 0,39 % allo 0,22% e si è ridotto di circa 3000 persone il numero di risorse impiegate dal ministero, a causa di scelte politiche attribuibili sia a governi di centro destra che di centro sinistra. Ma i rimedi dobbiamo trivarli altrove».

Anche Pier Luigi Sacco, econimista della cultura è scettico: «Non è bello associare sempre la cultura a una tassa, per di più una tassa caricata a prodotti molto popolari com i prodotti che permettono i collegamenti internet. Mi sembra una scorciatoia che rischia di far più danni che altro e che evita di affrontare la vera questione: credere che la cultura abbia un valore intrinseco e su quello lavorare».


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