Welfare

Tariffe sociali, la rivoluzione toscana

Nuova misurazione dell'Isee

di Redazione

La Toscana studia le modifiche ai criteri di compartecipazione degli utenti al costo delle prestazioni assistenziali. La Giunta regionale guidata dal presidente Enrico Rossi (nella foto) ha previsto nella bozza di legge finanziaria 2011, da approvare entro la fine dell’anno, importanti novità in materia di Isee e di tariffe delle prestazioni assistenziali. Due, in sintesi, gli obiettivi a cui punta la manovra: affinare gli strumenti di misurazione della ricchezza e garantire maggiore equità nell’accesso a servizi come le mense scolastiche, gli asili o le strutture per il ricovero degli anziani non autosufficienti.
L’indicatore della situazione economica equivalente (Isee), il cosiddetto redditometro del welfare, resterà lo strumento principe per effettuare la “prova dei mezzi”, la valutazione bilanciata cioè delle condizioni economiche familiari sulla base del reddito, del patrimonio e della caratteristiche nel nucleo, ma subirà delle modifiche grazie all’introduzione di alcuni meccanismi correttivi che consentiranno di eliminare, o quantomeno ridurre, le incongruenze emerse nella prassi applicativa. Sarà riconsiderato innanzitutto, come spiega la relazione di accompagnamento alla finanziaria, il reddito effettivamente disponibile del nucleo familiare. Nella situazione reddituale saranno prese in considerazione anche le poste non soggette a tassazione come gli assegni familiari o le indennità di accompagnamento. Il secondo blocco di misure licenziate dalla Giunta riguarda le tariffe di accesso ai servizi.
Il testo prevede un sistema di riduzioni parametrate in relazione alla composizione e alle caratteristiche del nucleo familiare. Fattori come la presenza di figli minori o di genitori entrambi lavoratori avranno un peso maggiore e abbasseranno la soglia per poter beneficiare degli interventi sociali. «Non aumento le tasse. I tagli del governo sono pesanti e prima di tagliare servizi importanti potremo chiedere un contributo maggiore a chi guadagna di più, in modo da concentrare le risorse a disposizione sulle famiglie e i soggetti più deboli. Per questo serve un nuovo redditometro per il welfare», ha commentato Rossi.
Gli enti locali, le Aziende unità sanitarie locali, le Società della salute e l’Azienda regionale per il diritto allo studio dovranno adeguarsi alle nuove norme con i regolamenti di accesso alle prestazioni. Sono allo studio, infine, altre modifiche che potrebbero essere approvate nel corso del prossimo anno. L’Isee, a parità di reddito, potrebbe crescere in presenza di beni di lusso o di spese particolari.

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