Volontariato

Tariffe postali SOS dal non profit.

Ci è giunto un appello già firmato da 50 associazioni del Terzo settore.

di Redazione

Mentre stavamo per chiudere questo numero in tipografia ci è giunto un appello già firmato da 50 associazioni del Terzo settore. Vista la gravità dell’appello abbiamo deciso di rinunciare al nostro editoriale e di ospitarlo sin da questo numero. Ritorneremo settimana prossima su questa battaglia di vitale importanza per il non profit. Le associazioni che condividono i contenuti dell’appello sono invitate a far pervenire l’adesione al più presto alla nostra redazione. Lettera aperta alla Presidenza del Consiglio; al ministero del Tesoro; al ministero della Comunicazione; alle commissioni Bilancio Camera e Senato; ai gruppi parlamentari di Camera e Senato. Premesso che il mondo delle organizzazioni non profit italiane ha promosso nel corso del 1999 una azione di sensibilizzazione nei confronti della pubblica opinione, del Parlamento e dei ministeri competenti, sottolineando il profondo disagio che deriva, in generale, da un quadro di riferimento legislativo e normativo di difficile interpretazione e di scarso orientamento alla promozione e allo sviluppo del settore. In tale contesto, assume una particolare rilevanza il problema delle tariffe postali e per questa ragione un gruppo di organizzazioni, esprimendo posizioni peraltro condivise dall’intero mondo del non profit, ha aperto un approfondito confronto con le forze politiche, con il Governo e con il Dipartimento dell’Editoria della Presidenza del Consiglio, in ordine alla necessità di apportare sostanziali miglioramenti alle normative in materia di tariffe postali contenute nella Legge Finanziaria 1999, con effetti dal 1° gennaio 2000, poi differiti al 1° luglio 2000. Tale confronto procede tuttavia con grande fatica e difficoltà, al di là della buona volontà di alcuni interlocutori, per la non disponibilità del Governo a guardare al problema in un’ottica non strettamente contabile (…). Le organizzazioni non profit firmatarie della presente lettera aperta, fortemente preoccupate per le pesanti ricadute che si profilano sulle attività di sensibilizzazione, informazione e coinvolgimento dell’opinione pubblica, nonché sui programmi di autofinanziamento, condizionando il futuro stesso del settore e, di conseguenza, la qualità e la continuità dei servizi alla collettività dalle stesse garantiti, rivolgono un pressante appello: a tutte le forze politiche e ai gruppi parlamentari che auspicano un consolidamento e lo sviluppo del settore, affinché promuovano di comune accordo opportuni emendamenti al testo della Finanziaria, finalizzati prima di tutto al differimento al 31 dicembre 2000 dei provvedimenti di attuazione delle nuove normative in ordine alle tariffe postali, al fine di avere un margine di tempo per ridiscutere l’intera materia tra i ministeri competenti, le Poste Italiane S.p.A., e le Organizzazioni rappresentative del settore non profit. Le organizzazioni non profit chiedono, per quanto riguarda i contributi per le tariffe postali, che nella definizione della normativa si tenga conto della peculiarità del comparto non profit e si individuino le soluzioni atte a favorire anziché rallentare la divulgazione, la comunicazione e le attività di raccolta fondi, rinunciando ai gravosi appesantimenti di costi che non potrebbero non riflettersi sulla capacità stessa delle associazioni di dialogare con i propri sostenitori. Chiedono in particolare di aprire un tavolo negoziale presso la Presidenza del Consiglio, al fine di ottenere che la definizione della disciplina delle tariffe postali riferita al settore non profit avvenga tenendo conto della necessità di non penalizzare nessuna parte in causa, attraverso la partecipazione e la condivisione nel momento delle decisioni. •


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