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Tariffe postali agevolate: il governo emana un decreto ad hoc
L'ammontare sarà stabilito da un successivo decreto ministeriale. Ammesse all'agevolazione onlus, associazioni di volontariato e di promozione sociale, ong e altre...
“Ritenuta la straordinaria necessita’ ed urgenza di riordinare la materia delle agevolazioni tariffarie postali”, il governo ha emanato un decreto legge recante “Disposizioni urgenti in materia di tariffe postali agevolate per i prodotti editoriali”.
Il decreto legge, n. 353 del 24 dicembre 2003, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 29 dicembre.
Stabilisce che a decorrere dal 1° gennaio 2004, le imprese editrici di quotidiani e periodici iscritte al Registro degli operatori di comunicazione (ROC) e le imprese editrici di libri possono usufruire di tariffe agevolate postali per la spedizione di prodotti editoriali.
Accedono alle tariffe agevolate anche le associazioni ed organizzazioni senza fini di lucro (art.1 comma 2), le associazioni le cui pubblicazioni periodiche abbiano avuto riconosciuto il carattere politico dai gruppi parlamentari di riferimento nonche’, relativamente ai bollettini dei propri organi direttivi, gli ordini professionali, i sindacati, le associazioni professionali di categoria e le associazioni d’arma e combattentistiche.
Per associazioni ed organizzazioni senza fini di lucro si intendono, specifica il decreto al comma 3, quelle di cui all’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997 n. 460, e successive modificazioni, le organizzazioni di volontariato di cui alla legge 11 agosto 1991 n. 266, e successive modificazioni, le organizzazioni non governative riconosciute ai sensi dell’articolo 28 della legge 26 febbraio 1987 n. 49, le associazioni di promozione sociale di cui alla legge 7 dicembre 2000 n. 383, le fondazioni ed associazioni senza fini di lucro aventi scopi religiosi, nonche’ gli enti ecclesiastici.
Per quanto riguarda l’ammontare, le tariffe agevolate sono determinate con decreto del Ministro delle comunicazioni, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
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