Welfare

Tanzania: arrestati tre attivisti pro diritti umani

A causa delle loro denunce sullo sfruttamento e la morte di minatori in un giacimento d'oro

di Gabriella Meroni

Tre attivisti tanzaniani per i diritti umani sono stati arrestati per volontà del governo locale a seguito delle loro pressanti denuncie di violazioni dei diritti umani avvenute presso la miniera d?oro di Bulyanhulu. Per giustificare questo assurdo provvedimento è stata loro mossa l?accusa di incitamento alla rivolta. Dal 1996 il governo locale e la compagnia canadese Sutton Resources hanno iniziato a gestire la miniera d?oro. Nello stesso periodo sono incominciate a circolare sempre più insistentemente le accuse di un massacro di 50 operai da parte della polizia e seri danni socio-economici per gli abitanti della zona, tutte circostanze legate allo sfruttamento della miniera. Il progetto della miniera d?oro di Bulyanhulu è finanziato in parte anche dalla Banca mondiale, tramite la MIGA. Proprio all?ufficio del Compliance Advisor/Ombdusman della MIGA si era rivolta l?organizzazione di due dei tre arrestati, la LEAT, e alla stessa Banca mondiale la società civile internazionale chiede maggiori spiegazioni sull?arresto degli attivisti e un?indagine indipendente che getti nuova luce su quanto accaduto veramente a Bulyanhulu. Lo scorso 17 maggio la MIGA ha risposto direttamente e con prontezza ad una lettera della Campagna sulla spinosa questione sottolineando come la MIGA non ha il potere di interferire negli affari politici interni e giudiziari della Tanzania deludendo le aspettative delle ong internazionali sul caso, che comunque rimane ancora aperto. (Fonte: Campagna per la riforma della Banca Mondiale)


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