Non profit

Tanti, troppi registri ma non c’è un unico database

Associazioni. Organizzazioni non profit: esiste un elenco?

di Carlo Mazzini

Domanda secca, risposta articolata; per far capire qualcosa di più, per far conoscere un contesto che non è solo legislativo. In un paese normale, la ricostruzione anagrafica di istituzioni, persone, di un insieme omogeneo di individui dovrebbe essere un automatismo che scatta nel momento in cui ci si accorge che l?insieme omogeneo ha un qualche peso, una consistenza tangibile.
Quando il fenomeno – non ancora catalogato – si mostra nelle sue potenzialità, chi governa ha interesse a definirlo e a contarlo. Per controllarlo o per dargli possibilità di svilupparsi. Questo in un paese normale. In Italia, invece, gli elenchi sono il prodotto del numero di tipologie di vesti giuridico-fiscal-amministrative moltiplicato per gli organismi che – con qualche incertezza – li ?tengono?. La ricerca curata dall?Agenzia delle onlus (I registri delle organizzazioni di terzo settore: garanzie per i cittadini, trasparenza ed equità delle procedure, novembre 2005) ha censito i registri del non profit con l?eccezione (rilevante, ma voluta) delle associazioni di promozione sociale e dell?associazionismo di base pre legge 383/00. Stiamo parlando di una ricerca su 323 uffici che tengono i registri ove si sommano, si incrociano e scontrano altrettante procedure di iscrizione, cancellazione, spesso differenti tra loro, che causano disparità territoriali ingiustificate, interpretazioni difformi sulle stesse lettere normative, prassi balbuzienti, complicazioni burocratiche immotivate. Ha quindi sorpreso la facilità con la quale l?Agenzia delle Entrate ha raccolto (con il meccanismo del 5 per mille) i nominativi di più di 30mila organizzazioni non profit. A ben vedere, l?allarme è cessato; è sempre la stessa complicazione degli affari semplici. Nessuna distinzione tra settori di attività, vesti giuridiche e territorio di competenza. L?elenco mette allo stesso piano le onlus che curano bambini affetti da Aids e i circoli del tennis; Aristeia, fondazione dei commercialisti (come quelle di notai e di avvocati), contende il 5 per mille dei contribuenti alle associazioni di volontariato che difendono i diritti dei disabili.
Risultato: cinica marmellata solidale. E lei chiede se esiste un elenco delle organizzazioni non profit? E aggiornato?
No, non è la Bbc, siamo in Italy. In UK, la Charity Commission mette a disposizione un database dal quale è possibile selezionare le organizzazioni per attività, scrivendo, nel motore di ricerca, una parola chiave che oltre che nel nome (che spesso dice poco) va a cercare anche tra gli obiettivi dell?ente. E nella pagina di sintesi si trovano i primi dati veramente utili per inquadrare un ente. I recapiti, anche telefonici; i nomi dei responsabili, del presidente, le entrate e le uscite degli ultimi cinque anni ? Fantascienza, non c?è che dire.

IL PUNTO: Oltre gli elenchi
Un vero e proprio database, esaustivo e aggiornato di tutte le realtà non profit italiane non è facilmente rintracciabile in un unico ufficio.
In Italia si sconta la presenza di diverse realtà che si occupano della tenuta dei registri che negli anni si sono moltiplicati con riferimento a diverse tipologie di classificazione.
Un panorama diverso da quello offerto dalla Charity Commission britannica.

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