Formazione

Tante ore e pochi soldi per gli insegnanti italiani

Lo dice il Rapporto sulla scuola uscito oggi

di Redazione

Molto lavoro per nulla. O quasi. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo ha pubblicato oggi il rapporto 2011 sull’istruzione nei paesi membri.

Il quadro che ne esce è degli insegnanti italiani come oberati di lavoro e sottopagati. I docenti italiani, secondo i dati forniti dall’Ocse, godono di retribuzioni più basse della media degli altri colleghi e raggiungono il loro livello di retribuzione massima dopo 35 anni di lavoro mentre gli insegnanti degli altri stati membri ci arrivano dopo 24 anni. Il paese dei balocchi per chi sta dietro la cattedra è il Lussemburgo, mentre fanalino di coda sono Slovacchia e Indonesia.

Stipendi bassi a fronte di un monte di ore di insegnamento superiori a quelle di tutti gli paesi Ocse con 8mila ore l’anno e mille ore più della media. Una classifica che vede in fondo la Polonia con quasi la metà delle ore di lavoro a scuola rispetto all’Italia.

Unico dato parzialmente positivo quello riguardo all’affollamento delle classi. Le classi “pollaio” più grandi le troviamo in Cina con più di 35 alunni per nucleo, seguito dal Cile con 30, mentre le classi con meno insegnanti sono quelle lussemburghesi e russe con una quindicina di alunni.

E l’Italia? Sta nel mezzo, quasi in zona retrocessione con una ventina di persone per ogni classe.

 


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