Diritti delle donne

Tampon tax, Coop taglia l’Iva

Dopo la decisione del governo di far risalire dal 5 al 10% l’imposta sugli assorbenti femminili, per quattro mesi la cooperativa si farà carico del costo aggiuntivo sui prodotti a proprio marchio. Ripartita anche la petizione con Onde rosa su Change.org: «Il ciclo è ancora un lusso»

di Nicola Varcasia

Il ciclo è ancora un lusso. Riparte con questo slogan, su iniziativa di Coop e Onde rosa, la raccolta di firme su Change.org che mira a raggiungere il milione di adesioni e sensibilizzare l’opinione pubblica sul passo indietro compiuto dalla legge di bilancio, che ha fatto risalire l’Iva sugli assorbenti femminili al 10%.

Non solo, Coop intende dimostrare nel concreto che, sugli assorbenti, l’Iva al 5% è possibile da attuare e per questo, alla riapertura dei supermercati dopo il Capodanno, nei propri punti vendita nei prodotti a marchio ha deciso di farsi carico proprio di quel 5% di aumento dell’Iva senza scaricarlo sulle consumatrici. L’iniziativa durerà fino a fine aprile 2024.

Ripartenza

Partita da Onde Rosa, un collettivo di giovani donne, ripresa e sostenuta da Coop, la petizione Stop tampon tax è stata tra le più firmate della storia della piattaforma Change in Italia e ha raggiunto 683mila firme digitali, a cui si aggiungono le 80mila raccolte nei banchetti presso i punti vendita Coop, prima della chiusura annunciata un anno fa a seguito dell’esito positivo raggiunto.


Parliamo ovviamente dell’abbassamento dell’Iva sugli assorbenti femminili dal 22% di Iva (l’Iva dei prodotti di lusso) a un più equo 5% realizzato dal governo Meloni, in linea con altri Paesi europei, a parte eccezioni ben più virtuose come la Spagna. Con la Legge di bilancio per il 2024 varata dal governo, però, le cose sono cambiate nuovamente e l’Iva sale al 10% sia sugli assorbenti femminili che su altre voci di spesa che gravano sulle donne e le famiglie, quali i pannolini per neonati e il latte in polvere.

Da qui la decisione presa da Coop e Onde Rosa, ovvero gli stessi soggetti da cui era stata avviata e sostenuta la prima mobilitazione di riattivare la petizione, di rimettere il tema all’attenzione dell’opinione pubblica, riavviando la raccolta. Obiettivo raggiungere 1 milione di firme con lo slogan: «Il ciclo è ancora un lusso!». Coop ha aggiunto un elemento di concretezza mettendo sui suoi scaffali le proprie linee facendosi carico dell’aumento dell’Iva fino a fine aprile 2024.

Il commento

«Così come avevamo riconosciuto pubblicamente un anno fa la bontà della decisione presa allora dal governo Meloni di abbassare l’Iva sugli assorbenti, mettendo fine a una ingiustizia palese, analogamente, oggi con il rialzo dell’Iva al 10% non possiamo non prendere una posizione. Già a ottobre 2023 quando si paventava una simile possibilità abbiamo rivolto un appello pubblico per invitare governo e parlamento a tornare indietro su ciò che non è solo un tema economico. Ora riavviamo la mobilitazione e dimostriamo con l’azione sui nostri prodotti che abbassare l’Iva è possibile e necessario e che, se si tratta, come è stato detto, di un’azione inefficace perché da solo l’abbassamento non ha fatto diminuire i prezzi allora si ha a che fare con speculazioni che devono essere controllate e se del caso punite, ma non cancellando i giusti provvedimenti presi», spiega Maura Latini, presidente Coop Italia.

Per aderire alla petizione: Change.org/StopTamponTax

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