Mondo

Talenti in vendita contro la crisi

Da Berlino a New York crescono i siti di micro-impiego, dove chiunque può diventare imprenditore di sé stesso, mettendo a servizio altrui le proprie abilità, per arrotondare in tempi di crisi

di Ottavia Spaggiari

All’inizio fu Smart Box, il cofanetto “furbo", nato in Belgio nel 2000, che aveva aperto al mondo le delizie della “gift experience”, il regalo esperienziale che ha salvato gli armadi di parenti e amici da improbabili cravatte e foulard. Entrata sul mercato italiano da qualche anno, la Smart Box è stata subito emulata da una ventina di marchi simili che affollano gli scaffali di librerie e centri commerciali, con l’allettante promessa di fare tutti contenti, a prezzi ragionevoli,  per natale e compleanno, con una cena, una degustazione, un weekend termale o addirittura un soggiorno in una capitale europea. Poco importa se, dopo un iniziale visibilio, chi ha aperto il pacchetto regalo, si scorda della scatoletta per mesi, salvo poi essere assalito dall’ansia a pochi giorni dalla scadenza del coupon. La bella figura, chi quel regalo l’aveva comprato, l’ha fatta comunque. Ma questo è stato solo l’inizio, l’apripista analogico del regalo esperienziale, una tendenza in costante crescita, che sembra offrire nuove opportunità anche lavorative, soprattutto in Europa.

Chiunque può diventare imprenditore di sé stesso grazie a Gidsy.com, il portale su cui si può mettere in vendita le proprie competenze e i propri talenti a prezzi accessibili. Lanciato da pochi mesi,  Gidsy nasce dall’idea di tre ragazzi under 30 e si propone letteralmente i diventare un “mercato di esperienze autentiche”. Ancora in versione Beta, il sito è già attivo in diversi paesi tra cui Germania, Belgio, Gran Bretagna, Stati Uniti e Sud Africa. Che si tratti di un tour di Capetown, di una lezione di cucina giapponese o di kitesurfing, la mission di Gidsy, nominata start-up tedesca dell’anno, è quella di offrire attività organizzate dalle persone del luogo. Sulle orme della “gift experience”, offre l’opportunità di fare regali innovativi a prezzi modici, ma può anche essere un ottimo modo per conoscere altra gente nel posto in cui si vive, o abitanti locali quando si viaggia, e soprattutto, è una buona risorsa per arrotondare, in tempi di crisi. Chiunque infatti può diventare “Experience Host”, cioè Cicerone dell’esperienza. Basta postare un evento sul sito, attribuirvi un prezzo e  Gidsy.com prende una commissione del 10% sull’incasso finale.
Dal punto di vista dell’acquirente, il rischio truffa/fuffa di pagare per qualcosa che non vale nulla è sventato dalla trasparenza della community, perché ovviamente, ogni esperienza viene monitorata dai feedback degli utenti. Una vera e propria piattaforma di “micro-employment”, micro-impiego, che è solo all’inizio ma sembra poter funzionare. Così hanno pensato gli investitori, tra cui Werner Vogels (CTO di Amazon) e l’attore Ashton Kutcher, che ha già dimostrato di avere fiuto per le start-up tecnologiche, è stato tra i finanziatori di Sound Cloud e FourSquare. Eppure Gidsy, non è l’unico “mercato di esperienze online”, Vayable.com e Sidetour.com offrono un servizio molto simile, prendendosi una commissione rispettivamente del 15 e 20 percento.  

Nato per offrire nuove opportunità di lavoro per i pensionati ancora attivi è The Amazings, il neonato sito web che mette in vetrina l’esperienza di anziani londinesi ancora in forma e desiderosi di tramandare le proprie competenze alle generazioni più giovani. Anche questa, una piattaforma di micro-impiego, ispirata alla filosofia del regalo esperienziale, con un risvolto sociale. Creato dalla giovane startupper britannica Kate Harris, The Amazings, letteralmente, i Meravigliosi, si occupa di promuovere online corsi di cucina, cucito, acconciature e quant’altro, “per non disperdere la conoscenza guadagnata dalle persone più anziane e allo stesso tempo aiutarle a fare quadrare il bilancio, in un momento economico di grande difficoltà”, spiega la Harris.

La gift experience e il micro-impiego però non sono solo una peculiarità europea. A New York, uno stuolo di amanti della cucina mette in vendita il proprio talento su  Kitchensurfing.com, il portale sul quale si può affittare un cuoco a domicilio e offrire la cena ad una tavolata di ospiti a prezzi relativamente modici. Sono chef professionisti o semplici buone forchette, con la passione per la cucina, specializzati in ricette provenienti da tradizioni culinarie diversissime, dalla cucina giapponese, a quella italiana, alla tailandese. Un modo per portarsi a casa un pezzo di mondo e, come afferma l’italoamericano Chris Arugola, uno dei fondatori di Kitchensurfing “di dare ai talenti culinari nascosti un pubblico e la possibilità di guadagnare qualcosa.”
Se nel resto del mondo il micro-impiego online  sta crescendo rapidamente, in Italia sembra non aver ancora preso piede, ma non è detto che non lo farà presto. Dopotutto la Smart Box, da noi era arrivata alcuni anni dopo la sua nascita. Chissà che tra un paio d’anni, invece di andare al ristorante non pagheremo, insieme agli amici, uno sconosciuto che venga  a cucinare direttamente a casa nostra.


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