Formazione

Tajani “Tempi più brevi per la cittadinanza agli stranieri”

Aperto a Loreto la settima edizione del Meeting Internazionale sulle migrazioni organizzato dai Missionari e Laici scalabriniani

di Giuseppe Lanzi

LORETO: ?Bisogna ridurre i tempi per concedere la cittadinanza italiana agli immigrati: si potrebbe scendere a cinque anni? è la proposta fatta oggi dal parlamentare europeo Antonio Tajani in occasione dell?apertura del VII Meeting sulle migrazioni (MIM), organizzato a Loreto dai missionari e laici scalabriniani. ?Dobbiamo facilitare le procedure ? ha continuato l?on. Tajani ? per concedere la cittadinanza a quelle persone che con il loro lavoro e impegno hanno dimostrato di volere investire la propria vita nella crescita della società italiana?. Al mondo 175 milioni di persone vivono in Paesi che non sono quelli dove sono nati, di questi 90 milioni di migranti sono economicamente attivi e motivo di sviluppo per le società che li accolgono. ?Le ultime proiezioni demografiche – ha aggiunto nel suo intervento monsignor Silvano Tomasi, Nunzio apostolico della Santa Sede alle Nazioni Unite ? ci dicono che nei prossimi venti anni 230 milioni di persone si sposteranno dai loro luoghi di origine: in gran parte sarà un movimento tra nazioni in via di sviluppo?. Secondo il rappresentante della Santa Sede è andata sempre più aumentando all?interno delle Nazioni Unite la consapevolezza della necessità di affrontare la questione delle migrazioni in maniera razionale e coordinata tra Paesi, ?Un esempio ? continua l?arcivescovo Tomasi – è la ?Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei migranti e delle loro famiglie? entrata in vigore nel 2003 e finora ratificata da 25 nazioni. Ad oggi nessuno dei grandi Paesi di destinazione delle migrazioni hanno ratificato l?accordo, né gli Stati Uniti, né il Giappone o il Canada e neanche quelli tra i Paesi europei con la maggior presenza di migranti?. Eppure è una constatazione storica, anche per il nostro Paese, il grande contributo a dato dai lavoratori stranieri sia alla crescita delle società di accoglienza che di quelle di provenienza: ?Non dobbiamo dimenticare – ha sollecitato Vito D?Ambrosio, presidente della Regione Marche – che anche il nostro territorio deve moltissimo alle rimesse degli immigrati italiani all?estero: le famiglie dei nostri nonni hanno potuto sopravvivere grazie al sacrificio di chi andava a lavorare lontano da casa. Oggi la nostra economia continua a beneficiare di altri emigranti che vengono a lavorare da noi?. Ma le rimesse da sole non bastano ?le persone hanno anche il diritto a non essere costretti a emigrare – aggiunge D?Ambrosio -. È necessario investire di più nella cooperazione allo sviluppo nei Paesi di provenienza. L?impegno concreto di una nazione nel gestire le migrazioni si dimostra anche su quanto del bilancio economico nazionale viene destinato ai progetti di sviluppo?. Il Meeting internazionale sulle migrazioni continua domani con un dibattito sul tema ?Istituzioni internazionali e diritti dei migranti?, la prima delle tavole rotonde che si susseguiranno per tutta la settimana fino al 1 agosto. Alla conferenza parteciperanno monsignor Silvano Tomasi, il segretario generale del sindacato Cisl, Savino Pezzotta, Patrick Taran dell?Organizzazione Internazionale del Lavoro, e Angela Martini della Commissione Europea.

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Meeting Loreto

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