Non profit

Tagliare il debito riducendo le spese militari

Il Documento di programmazione economica finanziaria dovrà garantire la permanenza del nostro Paese nell’Unione monetaria europea.

di Redazione

Egregio direttore, il Documento di programmazione economica finanziaria dovrà garantire la permanenza del nostro Paese nell?Unione monetaria europea. Stranamente, però, dal dibattito politico risulta ancora assente l?unica rilevante voce di spesa passata indenne dal risanamento del bilancio statale degli ultimi anni: le spese militari, giunte quest?anno a quasi 32 mila miliardi dopo anni di costanti aumenti dovuti all?acquisto di sistemi d?arma sempre più sofisticati di cui non si capisce l?utilità. Le stesse ?operazioni umanitarie? all?estero, in passato osannate da molti pur essendo incostituzionali, dovrebbero essere ormai oggetto di ripensamento e di autocritica, almeno dopo l?esito della missione ?di pace? in Albania, risoltasi in un sostegno a un regime. Allora, ridurre le spese militari al solo livello necessario per garantire la difesa, anche se sarebbe soltanto una goccia nel mare del debito pubblico italiano costituirebbe un elemento importante di equità rispetto ai tagli a sanità, pensioni, istruzione, ma anche un primo passo verso una politica di pace nell?area del Mediterraneo.
Fausto Angelini,
Lega obiettori di coscienza,
Torino

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